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venerdì, Aprile 19, 2024

Venafro. Sfrattati, da nove mesi costretti a vivere in una baracca senza bagno ed energia elettrica

AttualitàVenafro. Sfrattati, da nove mesi costretti a vivere in una baracca senza bagno ed energia elettrica

Un terreno a ridosso del Parco dell’olivo di Venafro è l’unica proprietà che è rimasta al signor Pasquale Palombo. Laureato in legge, con un passato da imprenditore, ha perso tutto quello che aveva per pagare i debiti. Da gennaio lui e la moglie, Paola Monti, ex insegnante, sono stati sfrattati. Da mesi vivono in una baracca, dove c’è posto a malapena per un letto, un armadio e un fornello. Gli altri mobili sono stati abbandonati nel terreno. Non c’è bagno. Né energia elettrica. Le condizioni igieniche sono facilmente immaginabili. Vivono con i 290 euro di pensione della moglie, con qualche prodotto della terra che coltivano e con la generosità di qualche cittadino, dicono. Di mezzo ci sono anche problemi di salute. Lei ha quasi perso la vista, ha il diabete. Lui deve sottoporsi a un intervento. In questi mesi si è cercato di trovare una soluzione, ma “finora l’unica proposta – ha detto il signor Palombo – è stata quella di un alloggio provvisorio, a San Pietro Avellana. Ma non se n’è fatto nulla”. Nel frattempo si avvicina l’inverno e la situazione rischia di precipitare. Di qui l’appello al prefetto: “lo invito a prendere a cuore la nostra situazione, lo invito a venire qui e a tastare con mano le condizioni in cui viviamo”. Il signor Palombo a questo punto chiede il minimo indispensabile per continuare a vivere nel terreno di sua proprietà con la moglie e i suoi cani. “Va bene anche una casetta di legno, con energia elettrica e un bagno. Neanche una casa popolare andrebbe bene, perché – ha detto ancora – con 290 euro non riusciremmo a coprire le spese”.

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