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martedì, Aprile 30, 2024

Commercio in crisi, Tavolo di confronto sulla legge

AttualitàCommercio in crisi, Tavolo di confronto sulla legge

 

di ANNA MARIA DI MATTEO

Commercio in crisi, piccole e medie attività che chiudono i battenti, consumi a picco. E’ la situazione, allarmante del Molise, non molto diversa dal resto del Paese. Non a caso la Conferenza delle Regioni ha affrontato il problema nel corso dell’incontro che si è svolto a Roma, nella Commissione Attività produttive. E se nelle grandi realtà il  commercio, seppure in crisi tiene ancora, in Molise il settore è al collasso.

La liberalizzazione decisa dall’allora governo Monti con il decreto Salva Italia non ha dato i risultati sperati, è l’accusa dei sindacati che ora tornano a chiedere la modifica della normativa nazionale e di quella regionale.

L’assessore alle Attività produttive, Massimiliano Scarabeo ha convocato, per il 31 luglio,  il tavolo tecnico, nella sede dell’assessorato. I primi ad essere ascoltati saranno i sindacati, poi toccherà alle organizzazioni di categoria.

Un problema che non sembra essere di facile soluzione. Le parole di papa Francesco, pronunciate in occasione della sua visita nel Molise, hanno riaperto il dibattito sulle aperture domenicali degli esercizi commerciali. Il pontefice aveva infatti invitato i cittadini, le istituzioni a riscoprire l’importanza della domenica, il suo significato. Un giorno di festa da dedicare alla famiglia.

Partendo da questo invito, i sindacati sono tornati nuovamente alla carica, chiedendo con forza una radicale revisione della legge che regolamenta il commercio. Posizione per altro sostenuta dalle piccole e medie attività che non riescono a sostenere la concorrenza della grande distribuzione. Il tavolo tecnico dovrà esaminare quelli che sono i punti fondamentali della legge: gli orari, le aperture, le chiusure e le competenze.

Un confronto che si annuncia non facile, in considerazione del fatto che c’è chi, tra i sindacati, chiede la chiusura di tutti gli esercizi alla domenica. Ma c’è chi invece sostiene che indietro ormai non si torna. Si andrà avanti, ma il percorso è ancora lungo. Fino a quando non sarà modificata la normativa nazionale, le Regioni potranno fare poco o quasi nulla, se non avviare la concertazione.

Il primo passo per tentare di modificare una legge che, così com’è, non piace a nessuno.

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