di FABRIZIO OCCHIONERO Oltre quattro chilometri a piedi tra le buche, i dissesti e i disagi con i cartelli che vietano il transito alle bici e alle moto. Motore della protesta dei cittadini un semplice desiderio di libertà sulle strade ridotte a un percorso a ostacoli e piene zeppe di pericoli. Ai cittadini di Castelmauro, Civitacampomarano e Acquaviva non importa <<se non ci sono le risorse>>, chiedono, continuano a chiedere i lavori indispensabili per chiamare strade quelle dove hanno organizzato una singolare ‘passeggiata insicura’. In tanti hanno condiviso l’iniziativa del Comitato cittadino per un problema che si trascina da anni. Sotto accusa, in particolare, le condizioni della provinciale 163 che collega Civita ad Acquaviva. Sensibilizzare la Provincia e tutte le istituzioni sulle condizioni delle strade, l’invito rinnovato dai cittadini e dei pendolari che sono stanchi di dover convivere con una viabilità sempre più precaria. Collegamenti dissestati, disagi soprattutto di notte e tante altre trappole lungo la carreggiata. Non solo la 163 ma anche diversi tratti verso Palata, la Bifernina e altre strade del territorio. La protesta continua e si spinge fino al progetto ‘Adotta una buca’ che consiste nel prendersi cura proprio delle tante buche incontrate durante la passeggiata insicura. <<L’iniziativa – hanno ribadito gli organizzatori – non ha alcun fine politico e scopo di lucro ma vuole solo smuovere le coscienze di ogni singolo cittadino>>. Cittadini che ora si aspettano risposte concrete dalle istituzioni.
Strade provinciali, “passeggiata insicura” per chiedere lavori urgenti
