Proseguono le verifiche della Guardia di finanza sul fronte della tutela ambientale. Dopo il sequestro di alcuni fabbricati nella periferia di Isernia, nel territorio di Sesto Campano le fiamme gialle della tenenza di Venafro hanno apposto i sigilli anche a un complesso aziendale costituito da dieci capannoni, per una superficie complessiva di tremila metri quadrati. Il responsabile della struttura è stato denunciato. Gli immobili, impiegati per l’allevamento di bestiame, sono stati posti sotto sequestro perché i pannelli in eternit usati come copertura erano in uno stato di degrado avanzato e dunque potenzialmente pericolosi per la salute, a causa del rilascio di fibre d’amianto. “Anche in questo caso – fanno sapere dal comando provinciale di Isernia della Guardia di finanza – è stato accertato il concreto pericolo di inquinamento dell’aria, del suolo e delle falde acquifere circostanti causato dalla dispersione di questo minerale”, tra l’altro in una zona non molto distante dal fiume Volturno. E proprio da queste parti nei prossimi giorni dovrebbe riprendere la seconda fase degli scavi per individuare eventuali rifiuti tossici sotterrati proprio nell’area venafrana. Le indagini della Procura di Isernia, infatti, sono tutt’altro che concluse. Le prime verifiche effettuate dalla Forestale e dai Vigili del fuoco in alcuni terreni a ridosso della strada della Bonifica almeno in apparenza non hanno portato a risultati eclatanti. Sono stati riportati in superficie soprattutto scarti provenienti da cantieri edili, ma prima di giungere alle conclusioni il procuratore capo Paolo Albano preferisce aspettare l’esito degli esami chimici sui campioni prelevati dagli esperti dell’Arpa Molise. Comunque vada saranno passati sotto la lente anche gli altri terreni sospetti individuati grazie alla segnalazione dei cittadini e al successivo impiego di strumentazioni tecnologiche
Allarme amianto, a Sesto Campano la Finanza sequestra dieci capannoni
