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giovedì, Maggio 2, 2024

Gam, Regione presenta proposta per rilancio: 25 milioni, ristrutturazione in 16 mesi, cassa integrazione e 69 esuberi

AttualitàGam, Regione presenta proposta per rilancio: 25 milioni, ristrutturazione in 16 mesi, cassa integrazione e 69 esuberi

Una riunione durata tre ore quella in giunta Regionale. Sul tavolo la proposta di piano industriale per rilanciare la Gam di Bojano. Situazione sempre più delicata. C’era il governatore Frattura, l’amministratore Baranello, Cgil, Cisl e Uil e rappresentanze sindacali aziendali. Esclusa l’Ugl, che ha manifestato disappunto in quanto parte interessata della vicenda.  Ai cancelli di Palazzo Vitale un gruppo di lavoratori ormai esasperati e con sempre più incertezze per il futuro. Nessuna comunicazione ufficiale dell’esito dell’incontro. Frattura ha raccomandato massima riservatezza. Ma i dettagli sono trapelati, con i sindacati cauti e ancora in allarme. Si sono dati almeno una settimana dieci giorni per studiare il documento. Da più parti la proposta è considerata fumosa. Comunque, secondo quanto scritto nella bozza, previsto un rilancio in 16 mesi dell’azienda avicola. Tutto sarà fermo e indotto bloccato in questo periodo per consentire la ristrutturazione degli impianti. Serviranno 25 milioni di euro senza considerare l’iva. 18 subito e 7 il prossimo anno.

Niente si sa, comunque,  di un eventuale socio privato. Sui soldi pregressi che avanzano dipendenti, trasportatori e allevatori, poi, c’è solo un impegno di massima, al momento.

Altro grande interrogativo è cosa ne sarà dei 325 avventizi senza ammortizzatori e che chiedono risposte.

Una ripresa, quella prospettata per la Gam, che passerà, sempre secondo la proposta, attraverso la costituzione di cooperative, come sostenuto in più occasioni dalla Regione. Intanto per gli operai, nei 16 mesi della ristrutturazione, è prevista la cassa integrazione straordinaria che dovrebbe partire allo scadere di quella ordinaria, il 2 febbraio. Ma la notizia che lascia l’amaro in bocca è che su 272 lavoratori, 69 sono gli esuberi. Mobilità e dunque ritorno a casa per 39 occupati nel macello, 9 nell’incubatoio, 2 nel mangimificio e per 19 impiegati. Da definire i criteri per stabilire chi sarà fuori.

Sempre secondo la proposta dopo i 16 mesi si ricomincerà a macellare 100mila polli a settimana, all’inizio, fino ad arrivare ai 250mila dopo tre anni. Tutto scaglionato in sei semestri.

La Regione ci crede. Per ora questo è quanto, ma per chi sta soffrendo da tempo una situazione di incertezza e precarietà, non è di certo abbastanza.

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