di ANNA MARIA DI MATTEO
Le sorti del teatro Savoia di Campobasso sembrano essere segnate. Segnate da una scadenza: 31 dicembre 2013. Entro quella data, infatti, andava individuata una soluzione per salvare la storica struttura nel cuore di Campobasso e con essa, oltre al posto di lavoro dei cinque dipendenti, la cultura dell’intera regione.
Sta di fatto che la Provincia di Campobasso, proprietaria del teatro, non avendo più risorse per gestirlo, già a fine settembre aveva lanciato l’allarme, paventando il rischio chiusura.
Era intervenuta la Regione, con uno stanziamento di 70mila euro che aveva tamponato l’emergenza, consentendo l’allestimento del cartellone delle manifestazioni ed il pagamento dei dipendenti sino alla fine dell’anno.
Dopodichè? Dopodiché il nulla. Non si sa nulla, infatti, su ciò che la Giunta regionale intende fare.
Si era parlato di una acquisizione, a titolo gratuito, della struttura, da parte della Regione che si sarebbe accollata i costi per il personale e per la gestione della struttura. Una ipotesi che non sembrerebbe percorribile, a causa di problemi di natura contabile. E poi resta da capire che fine faranno i cinque dipendenti.
Il presidente della Regione aveva prospettato l’ipotesi di far confluire la Fondazione teatro Savoia in quella di Molise Cultura, salvaguardando così i livelli occupazionali.
«Faremo in modo che nessuno perda il posto di lavoro e che in Molise si possa continuare ancora a fare cultura. Salveremo il teatro Savoia». Questo l’annuncio fatto dal governatore in occasione della presentazione dell’ultimo cartellone degli spettacoli, quello che si è chiuso proprio a fine anno. Poi sullo storico teatro è sceso il silenzio.
