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sabato, Aprile 27, 2024

Presidi scaduti: il fornitore non risponde al Gip, l’avvocato ridimensiona le accuse

AttualitàPresidi scaduti: il fornitore non risponde al Gip, l'avvocato ridimensiona le accuse

Interrogatorio lampo questa mattina per Roberto Colella, il responsabile della Medix e della Silch di Pescara arrestato dai Nas nei giorni scorsi perché ritenuto il responsabile di forniture, agli ospedali di Termoli, Larino e Campobasso, di presidi medici scaduti e pericolosi per la salute. L’uomo, 70 anni, è stato ascoltato a Larino dal giudice D’Alonzo e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato Marco Di Giulio del foro di Pescara ha chiesto di revocare la misura dei domiciliari anche per problemi di salute di Colella, convertendola in interdizione dalla contrattazione con la pubblica amministrazione, in modo da non potere reiterare il reato. Il giudice, ora, si è preso un po’ di giorni per decidere, ma intanto il difensore ridimensiona le accuse a carico del suo assitito sostenendo che il fatto non sia così clamoroso come è stato presentato, che solo 2 o 3 disinfettanti per le sale operatorie erano scaduti e questo è stato ammesso, ma la responsabilità sul resto, e quindi i 26mila presidi sequetrati, “è tutta da dimostrare”. Dubbi sono stati espressi dall’avvocato anche sulla stessa perizia ordinata dalla Procura e che non avrebbe tenuto conto ad esempio che molti dei cateteri e delle sonde erano in giacenza presso il magazzino di Pescara perchè in attesa di essere smaltiti e non perchè dovevano essere riutilizzati. Che le etichettature servivano per indicare il contenuto dei kit che l’imprenditore preparava a seconda delle forniture chieste dagli ospedali. I presidi, poi, ha sostenuto l’avvocato erano già sterili e imbustati, venivano solo assemblati all’interno di nuove confezioni nel magazzino, “è proprio questa la procedura” ha aggiunto il difensore, che ora attende le decisioni del gip. Intanto l’indagine dei Nas va avanti per accertare responsabilità in capo all’Asrem, su chi doveva controllare e non l’ha fatto, e sul perché i presidi forniti da Colella arrivevano direttamente nei reparti invece che passare prima nella farmaicia per il controllo, come avviene per tutte le forniture.

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