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venerdì, Aprile 26, 2024

Il regalo degli Indignati al Consiglio regionale: quasi seimila firme depositate alla segreteria della Presidenza per dimezzare le indennità

AperturaIl regalo degli Indignati al Consiglio regionale: quasi seimila firme depositate alla segreteria della Presidenza per dimezzare le indennità

di ANNA MARIA DI MATTEO

La strenna di Natale che gli indignati hanno regalato al Consiglio regionale: quasi seimila firme raccolte per chiedere la riduzione dei costi della politica, a partire dal dimezzamento delle indennità dei consiglieri. Questa mattina, di buon’ora una delegazione degli indignati, guidata dai sindaci Di Lisa e D’Angelo si è recata negli uffici della segreteria di via Crispi per depositare le firme raccolte.

Il primo obiettivo, dunque è stato raggiunto e i promotori dell’iniziativa sono soddisfatti, della risposta dei cittadini, andata ben oltre le loro aspettative. Ora la proposta di legge, a sostegno della quale occorrevano almeno duemila sottoscrizioni, può seguire il suo iter. Una volta verificata la validità delle firme,  il provvedimento, che si compone di quattro articoli, sarà trasmesso al presidente del Consiglio regionale che a sua volta lo assegnerà alla Prima Commissione consiliare, competente in materia. Dopo l’abolizione dell’articolo 7, meglio conosciuto come indennità per i portaborse il prossimo passo è quello di apportare una cospicua sforbiciata alle indennità degli eletti a palazzo Moffa.

«Quello dei costi della politica è un tema che va affrontato con decisione – dichiara Gigino D’Angelo – Se ci sono Regioni che sono già intervenute non vedo perché il Molise non lo abbia ancora fatto. E’ evidente che si tratta di una scelta politica. Una scelta che noi chiediamo venga assunta senza indecisioni. Vigileremo affinché la proposta di legge segua il suo iter e per questo chiederemo anche il sostegno delle forze politiche». Ma la battaglia degli indignati non si fermerà alle indennità dei consiglieri regionali. Il prossimo obiettivo saranno i vitalizi degli ex consiglieri regionali. Il precedente governo guidato da Michele Iorio aveva provato ad abolirli, ma dovette fare marcia indietro dopo la levata di scudi dei diretti interessati.  Ora ci riprovano gli indignati, pronti ad eliminare quello che definiscono uno dei tanti privilegi della casta. L’intenzione è quella di chiederne quantomeno una riduzione. «Oggi non è più tempo per questi odiosi privilegi», ha ammonito D’Angelo.

Il 2013 si chiude con il raggiungimento di un primo traguardo. Ma il percorso, dicono gli indignati, è ancora lungo e pieno di ostacoli. Sarà il loro impegno per il 2014.

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