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sabato, Aprile 20, 2024

I sindaci della Valle del Volturno si mobilitano per difendere l’area archeologica di San Vincenzo

AttualitàI sindaci della Valle del Volturno si mobilitano per difendere l'area archeologica di San Vincenzo

I sindaci dell’area del Volturno si mobilitano per manifestare, domani alle ore 10.30, davanti agli scavi dell’area archeologica monastica medievale più importante e significativa d’Europa. Domenico Di Cicco, sindaco di Castel San Vincenzo, Antonio Izzi, sindaco di Rocchetta a Volturno, Vincenzo Iannarelli, sindaco di Cerro al Volturno, Renato Sparacino, sindaco di Scapoli, Ferdinando Carmosino, sindaco di Rionero Sannitico, Letizia Di Iorio, sindaco di Pizzone, Gianni Tedeschi, sindaco di Fornelli, Franco Rossi, sindaco di Montaquila, Giovanni Francesco Visco, sindaco di Colli a Volturno, il consigliere regionale Vincenzo Cotugno e l’assessore regionale Massimiliano Scarabeo, senza indugi, hanno aderito all’iniziativa indetta dal settore pubblico di CGIL, CISL e UIL per richiamare l’attenzione sull’ennesimo attacco alla cultura ed al territorio. “ Gli scavi che chiuderanno da lunedì prossimo – afferma Emilio Izzo, segretario della UilBac Molise – per l’ennesima assurda decisione dei vertici molisani dei beni culturali, rappresentano un impoverimento non solo culturale ma anche economico per l’intera Valle del Volturno, con gravi ripercussioni per tutta la regione già fortemente provata dalla situazione occupazionale, sempre più attanagliata tra chiusure, licenziamenti, cassa integrazione e disperazioni familiari. E così, invece di attivarsi in tutti i modi per ampliare l’offerta culturale e la valorizzazione per una nuova possibile occupazione, dirigenti venuti da lontano, con titoli di carta ma senza passione, sentimenti e scrupoli, fanno il bello e cattivo tempo in attesa di andare in luoghi più ambiti, dimenticando che territori come i nostri sono rari, di unica bellezza e certamente non meritano negligenze e pressapochismo da conquistatori di carriere e mercenari di curriculum. Se a questa terra teniamo più di questi signori, facciamoci sentire in tanti.Tutti”.

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