Si è aperta con un un abbraccio simbolico, una catena umana davanti alla sede della Fondazione Giovanni Paolo II, la manifestazione di protesta organizzata dai sindacati di categoria Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials contro i 45 licenziamenti che dovrebbero scattare il primo novembre.La mobilitazione per contestare la decisione dei vertici della ex Cattolica di ridurre il personale anziché accogliere la proposta di cassa integrazione in deroga prospettata dalla Regione. Tra i manifestanti c’era l’arcivescovo Giancarlo Bregantini, che ha annunciato il proprio sostegno in favore dei lavoratori. I lavoratori hanno chiesto il suo intervento presso papa Francesco affinché una delegazione possa essere ricevuta per esporre la situazione in cui versano i dipendenti. Tanta la preoccupazione dei lavoratori, di quelli che stanno per essere licenziati ma anche di quelli che restano. I sindacati hanno ribadito la necessità di un ripensamento da parte dei vertici della Fondazione, che dunque dovrà revocare i licenziamenti, rilanciando il tavolo delle trattative .La manifestazione si è poi spostata al centro della città. Il corteo, di circa duecento manifestanti, partito da paizza san Francesco, ha sfilato lungo via Mazzini. Poi l’arrivo in piazza Prefettura. C’era il senatore Roberto Ruta che ha ascoltato le ragioni, le richieste dei sindacalisti, mentre i manifestanti intonavano canzoni e slogan contro il presidente Frattura. La manifestazione si è chiusa, ma resta la rabbia, la preoccupazione, l’amarezza dei dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II. Che ora sperano nell’incontro che si dovrebbe svolgere tra i sindacati e la Regione il prossimo 20 ottobre. Forse l’ultimo tentativo per evitare i licenziamenti.