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lunedì, Aprile 29, 2024

Monteroduni, il circolo Pd vince la sua battaglia: piano insediamento produttivi da rifare

AttualitàMonteroduni, il circolo Pd vince la sua battaglia: piano insediamento produttivi da rifare

Sulla questione sollevata nei mesi scorsi dal locale circolo del Partito democratico, ha preso posizione l’assessore regionale alle Attività produttive, Massimiliano Scarabeo. Il caso è quello dell’area per gli insediamenti produttivi del comune di Monteroduni. L’intervento, che riguardava la “Realizzazione della viabilità e dei servizi nell’area per gli insediamenti produttivi del Comune di Monteroduni”, – le cosiddette zone Pip – per l’importo di 2 milioni e 300 mila euro, era stato inserito nel Contratto d’area “Molise interno”, sottoscritto dalla Regione, (attraverso la società Molise Sviluppo), con il ministero per lo Sviluppo economico. L’assessore Scarabeo, con una lettera indirizzata al presidente della Giunta regionale, al presidente di Molise Sviluppo e al sindaco di Monteroduni, Custode Russo, ha fatto propria la battaglia del circolo locale del Partito democratico, mettendo in evidenza una serie di punti critici. “Il comune di Monteroduni – si legge nella lettera dell’assessore – non ha ancora una zona Pip approvata nei modi di legge, e pertanto non ha la disponibilità delle aree oggetto dell’intervento, perché mai ha provveduto ad assolvere alla norma che tassativamente prescrive la formazione di un apposito piano per l’esproprio delle aree da lottizzare. Di conseguenza – si legge ancora – le opere infrastrutturali si realizzerebbero solo su aree di proprietà privata e, quindi, implicherebbero un notevole beneficio economico solo e soltanto per i privati proprietari delle aree interessate, senza alcun risvolto di pubblica utilità”. Alla luce di questi elementi, l’assessore Scarabeo, ha invitato le autorità competenti a rimodulare la proposta progettuale del Comune di Monteroduni e di rispettare quanto previsto dalla normativa, altrimenti si rischia di perdere il finanziamento. Cosa che non vogliono né la maggioranza, né l’opposizione.

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