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venerdì, Marzo 29, 2024

Il Molise saluta Lello Lombardi, una voce fuori dal coro

AperturaIl Molise saluta Lello Lombardi, una voce fuori dal coro

di Enzo Di Gaetano

Con la scomparsa del senatore Lello Lombardi può dirsi chiusa una pagina della politica e della storia dell’autonomia regionale del Molise. La pagina che racconta lo sviluppo e l’affermazione della nostra regione attraverso uomini e figure di spicco che l’hanno rappresentata in parlamento e al governo negli anni in cui il Molise doveva darsi quella dignitĂ  e quella rappresentazione di se stessa come entitĂ  territoriale autonoma. Non bastava una legge a far diventare regione il Molise. Occorrevano storie, uomini e idee. Lello Lombardi ha riempito gran parte di quella pagina, con una sua autonomia e distinzione che lo ha sempre contraddistinto durante tutto il suo percorso politico.

 

Con la scomparsa del senatore Lello Lombardi può dirsi chiusa una pagina della politica e della storia dell’autonomia regionale del Molise. La pagina che racconta lo sviluppo e l’affermazione della nostra regione attraverso uomini e figure di spicco che l’hanno rappresentata in parlamento e al governo negli anni in cui il Molise doveva darsi quella dignitĂ  e quella rappresentazione di se stessa come entitĂ  territoriale autonoma. Non bastava una legge a far diventare regione il Molise. Occorrevano storie, uomini e idee. Lello Lombardi ha riempito gran parte di quella pagina, con una sua autonomia e distinzione che lo ha sempre contraddistinto durante tutto il suo percorso politico.
Domenico Raffaello Lombardi, conosciuto da tutti come Lello, o, ancora meglio, come il senatore, ha rappresentato dagli anni settanta, fino all’inizio degli anni 90, quando cessò di esistere il sistema della Prima Repubblica, una voce fuori dal coro. Intellettualmente e culturalmente preparatissimo – non bisogna dimenticare che era avvocato dello Stato – Lombardi iniziò la sua carriera nelle istituzioni come consigliere e assessore regionale alla sanitĂ . Nel ’92 fu eletto al Senato nelle liste della Democrazia Cristiana. Non si fece mai assimilare ai modelli correnti – in quell’epoca – di politica familistica e clientelare che erano tipici del tempo. Nè Lombardi voleva essere accomunato alle varie maggioranze componibili e scomponibili che caratterizzavano la Democrazia Cristiana di allora. Un partito dalle dinamiche di potere molto elementari, ma anche molto chiare. Comandava chi faceva maggioranza. E le maggioranze di quei tempi erano sempre le unioni tra dorotei e fanfaniani, contro i basisti, o basisti e dorotei contro i fanfaniani.
Lello Lombardi non si riconosceva in queste logiche. La sua singolaritĂ  intellettuale era anche una singolaritĂ  politica. Lui rappresentava la corrente dei Forzanovisti, la corrente che a quei tempi era capeggiata da Donat Cattin. E in Molise i Forzanovisti del senatore Lombardi erano quei democristiani che spesso dicevano ‘no’, opponendosi alle politiche piĂą clientelari che miravano solo alla conservazione del potere.
Attorno a Lello Lombardi e a Forze Nuove Molise, nacque un incubatoio di cervelli, di nuovi interpreti di una politica di livello piĂą elevato, con attenzione alle dinamiche sociali e culturali. Si può dire che gran parte dell’attuale classe dirigente regionale è nata e si è formata sotto l’influsso del senatore Lombardi che da tanti veniva visto come l’anima critica di un partito che troppo spesso dimenticava di volare alto, accontentandosi di una politica clientelare volta solo a tutelare la specie.
Insomma, una grande figura quella di Lello Lombardi, avvocato dello stato, assessore regionale, sottosegretario alle finanze e membro del comitato per i servizi segreti.
Una grande fugura molto apprezzata anche a Roma e non perchè fosse uno degli uomini più vicini a Donat Cattin, ma perchè quando bisognava preparare una legge o un decreto urgente, il suo parere tecnico veniva puntualmente chiesto dai vari presidenti del consiglio.
Un’ultima annotazione: anche a lui, a Lello Lombardi, il Molise deve molto. Fu uno dei propugnatori e padri fondatori dell’UniversitĂ  del Molise. Una moderna fucina di intelletti che ha cancellato il luogo comune di Molise terra di pastori e contadini. Oggi il Molise è una regione dove si produce anche pensiero e crediamo che questa fosse una delle ambizioni maggiori di Lello Lombardi. Un’ambizione e un desiderio coronati dal successo.

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