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domenica, Maggio 19, 2024

Ordinanza anti rumore, i gestori al sindaco: faccia un passo indietro

AttualitàOrdinanza anti rumore, i gestori al sindaco: faccia un passo indietro

Si acuisce lo scontro tra i gestori degli esercizi pubblici e l’amministrazione comunale sull’ordinanza anti rumore emanata dal sindaco di Camopobasso. L’Apem, l’associazione di categoria ritiene che da parte dell’amministrazione comunale non ci sia stata volontà di tentare la conciliazione tra opposte esigenze. “Volevamo ricordare che nei vari incontri tenutosi più volte con l’ex assessore al commercio Colarusso e alla presenza dello stesso consigliere Sarli – dice il presidente Paolo Santangelo – erano state poste delle problematiche importanti per poter risolvere il problema della zona pub. Uno di questi era certamente l’orario ma quello più importante in assoluto era il contingentamento delle licenze nella zona centro storico. L’amministrazione comunale voleva imporre a noi pubblici esercizi l’obbligo della sicurezza nei locali – ricorda l’Apem – una richiesta che non ha trovato il consenso dei pubblici esercizi. E meno male. A distanza di pochi mesi, infatti c’è stata una retata di cosiddetti “buttafuori” per tentativo di estorsione ai danni dei pubblici esercizi. Verrebbe da dire: ecco in quali mani volevano metterci i nostri amministratori comunali. Nel mesi successivi abbiamo avuto diversi incontri con cittadini e consiglieri tutori della tranquillità acustica dei residenti, tra cui Adriana Izzi e Marilina di Domenico, che ci hanno sostanzialmente preso in giro, puntando ed ottenendo di fatto ad un risultato univoco in favore dei cittadini/residenti (poche decine) e tutto a discapito del comparto economico (centinaia di persone e lavoratori coinvolti), senza porsi troppe domande su quali sarebbero potute essere le ricadute economiche della scelta. Le conseguenze a questo punto le spieghiamo noi – prosegue Santangelo – questa ordinanza restrittiva, porterà ad una discriminazione nei confronti di locali posizionati in altre zone e non interessate al provvedimento, favorendo di fatto una migrazione verso altre zone ed alla conseguente ulteriore e devastante desertificazione del centro. Campobasso si avvia a diventare una nuova Detroit, con il centro ridotto ad un luogo fantasma e insicuro, il tutto grazie alle sagge scelte dell’amministrazione locale. Riteniamo tutto ciò discriminante nei confronti dei tanti locali che nel centro storico lavorano onestamente ed abbiamo prodotto ricorso alla giustizia amministrativa contro questo stato di cose. Forse e più semplicemente l’amministrazione comunale invece di emanare ordinanze senza né capo né coda doveva intervenire, come più volte da noi sollecitato nei confronti di chi affettivamente creava disturbi e punire semplicemente i veri responsabili del caso – denunciano i gestori – Ci auguriamo allora che il Comune abbia il buon senso di fare un passo indietro e trovare un punto di mediazione con un comparto economico già strozzato dalla crisi congiunturale, ricordando che le nostre attività tanto e ingiustamente bistrattate danno occupazione a circa 60 dipendenti. Lavoratori che per colpa dell’amministrazione comunale oggi non possono certo guardare con fiducia al loro futuro lavorativo”, conclude l’Apem.

 

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