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mercoledì, Aprile 24, 2024

Dieci anni senza la voce di Sandro Ciotti

AttualitàDieci anni senza la voce di Sandro Ciotti

Dieci anni fa ci lasciava Sandro Ciotti. Era, per la precisione, il 18 luglio del 2003 quando, a 75 anni, Sandro restituì idealmente la linea per l’ultima volta, cedendo al male che aveva tormentato la fase finale della sua esistenza. Dieci anni e, si usa dire in questi casi, sembra ieri. E invece a me, che ho avuto il piacere di lavorarci insieme molto a lungo, non sembra affatto ieri. Sembra, anzi, che questo decennio abbia messo una distanza molto più ampia del reale fra il calcio di cui Ciotti fu il cantore radiofonico più talentuoso e originale e il calcio di oggi, tutto vivibile in telediretta, ma a rate, dal sabato al lunedì; il calcio ebbro di schemi e tecnicismi, tutto intriso di una violenza che porta perfino a mettere in strada un carrarmato (certo non un simbolo di gioia) per celebrare la metafora del ritorno all’attività di una squadra (l’Atalanta, nello specifico) intenzionata a “schiacciare” il mondo, a partire, naturalmente, da Brescia e Roma, nemiche per antonomasia . Il calcio delle “pungicate” (le coltellate ai glutei inflitte nei pre-partita romani in una certa piazza in zona-Olimpico); il calcio degli ultras che vogliono comandare e delle sentenze sportive che son giuste solo quando puniscono gli altri. Il calcio che deborda sempre più dalle pagine sportive per invadere quelle di cronaca: nera, finanziaria, giudiziaria, farmacologica.

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