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domenica, Maggio 19, 2024

Gruppi regionali e spese folli. Il Molise chiede a gran voce l’intervento della Procura della Repubblica di Campobasso

AperturaGruppi regionali e spese folli. Il Molise chiede a gran voce l’intervento della Procura della Repubblica di Campobasso

di PASQUALE DI BELLO

Dopo gli interventi della Corte dei conti e della Guardia di Finanza, si leva a gran voce da tutto il Molise la richiesta di chiarezza. In particolare si sollecita l’intervento rapido della Procura della Repubblica di Campobasso, competente sulla vicenda. Tra i reati ipotizzati dal Comandante regionale delle Fiamme Gialle, Fernando Verdolotti, ci sono l’appropriazione indebita e il peculato.

Il generale Fernando Verdolotti, comandante regionale della Guardia di Finanza ha parlato più che chiaramente: noi abbiamo fatto la  nostra parte, ora spetta alla Magistratura. Lo ha detto con riferimento alle spese allegre dei Gruppi regionali, arrivando a ipotizzare (lui che le carte le ha viste, vagliate e trasmesse alla Procura di Campobasso) i reati di appropriazione indebita e peculato. Due cosucce da niente, per capirci, per le quali il codice penale prevede pene detentive che possono arrivare anche a dieci anni. Oltre a Verdolotti, a dire le che le cose non vanno c’è anche la Corte dei conti del Molise. Solo pochi giorni fa i giudici amministrativi hanno completato la pubblicazione delle delibere relative all’indagine condotta sul medesimo tema. Bene, nessuno dei diciassette Gruppi regionali è risultato in regola con i rendiconti del 2012. Ora, detto che vi sono differenze (e anche grandi) tra gruppo e gruppo, è venuto il tempo della chiarezza. Questo per evitare che si alimenti una generica caccia all’uomo senza che si pervenga invece ad accertare se, come, dove, quando e, soprattutto, chi ha ciurlato nel manico. Perché qui qualcuno c’ha marciato, e su questo non vi è dubbio. Dai gelati alle bruschette, nei resoconti confusionari e approssimativi dei Gruppi c’è di tutto. Una vergogna regionale che non può restare impunita.

Per questo da più parti si levano voci che sollecitano l’intervento rapido e chiarificatore della Procura della Repubblica di Campobasso. In viale Elena giace un fascicolo che da tempo è nelle mani del Pm Nicola D’Angelo (questo a dar seguito alle indiscrezioni): atti, carte, documenti, resoconti nei quali, molto probabilmente, è confluito anche l’incartamento predisposto dalle Fiamme gialle. Fuori da ogni dietrologia, chi ha ascoltato le parole di Verdolotti non ha potuto non rilevare un certo imbarazzo allorquando, abbottonato nella sua divisa, ha detto che, finito il compito della Finanza, ora ci si attende quello dei giudici.

Ecco, dal Molise a gran voce si attende che da viale Elena qualcuno proceda. Nessuna caccia all’uomo e nessuna forca mediatica, ma qui qualcuno dovrà pur dare conto ai molisani del generale magna magna che sta venendo fuori. Specie dopo che in Molise è aumentato tutto l’aumentabile e che le accise d’ogni tipo e foggia sono arrivate a livelli mai visti prima. Non è pensabile che mentre il popolo fa la fame, qualcuno sbafi alle sue spalle. Quello che più inquieta nella lettura dei resoconti non è solo lo sperpero ma, principalmente, la modalità dello sperpero. Ristoranti, pizzerie, gelaterie, bar, pasticcerie, autogrill; insomma, qualsiasi posto pur di riempirsi la pancia. I molisani adesso vogliono vederci. Dopo che lorsignori hanno battuto cassa, svaligiandola, è ora che dalla Procura qualcuno batta un colpo.

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