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giovedì, Marzo 28, 2024

Isernia, sit in degli operai Dr Motor: “Ci licenziano perché chiediamo gli stipendi arretrati”

AttualitàIsernia, sit in degli operai Dr Motor: "Ci licenziano perché chiediamo gli stipendi arretrati"

Nuovo presidio degli operai della Dr Motor. Si sono riuniti in piazza stazione, a Isernia, ancora una volta per dire ai vertici dell’azienda che vogliono i loro stipendi arretrati, ma soprattutto che non si lasceranno intimorire. Il riferimento è ai licenziamenti di tre operai. Tra i motivi che hanno spinto la Dr a mandare a casa Emidio Berardi, Angelo Pinelli e Filippo Esposito anche il sit in organizzato nei giorni scorsi nella villa comunale e alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa: “Non stavamo facendo nulla di male. Eravamo all’iterno della villa per rivendicare i nostri diritti, per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati. Il momento è tragico, ma non ci abbattiamo: sentiamo il peso delle nostre famiglie sulle spalle”, hanno detto alcuni dei manifestanti. “Vogliono negarci anche il diritto di parola”, hanno aggiunto. “Né ci stiamo a passare per bugiardi – ha detto un oepraio in mobilità -: c’era un accordo firmato all’Assindustria. Dovevano pagarmi da gennaio, ma non ho visto una lira”. Per esprimere solidarietà ai colleghi, a Isernia sono arrivati anche alcuni operai della Fiat di Termoli iscritti alla Fiom. Solidarietà anche da Celeste Caranci, di Isernia Bene Comune. Intanto la Fiom, nel definire ricattatorio l’atteggiamento dell’azienda, parla di licenziamenti infondati: “Sì, un atteggiamento ricattatorio – ha detto il segretario regionale della Fiom, Giuseppe Tarantino – ed è gravissimo lincenziare degli operai che stanno scioperando. Noi impugneremo questi licenziamenti, sono infondati. Intanto chiediamo alle istituzioni di intervenire, sia per chiedere la revoca dei licenziamenti, sia per organizzare con urgenza un tavolo di confronto”.Intanto la Dr Motor Company precisa che “i licenziamenti sono stati eseguiti per giusta causa e non rappresentano assolutamente atti infondati e ricattatori come il sindacato vuole far credere. I tre dipendenti, anche con le dichiarazioni rilasciate agli organi d’informazione, hanno assunto un comportamento denigratorio nei confronti della Società”. In particolare “quando hanno partecipato alla manifestazione davanti all’abitazione del Presidente di Risio, hanno assunto comportamenti intimidatori e offensivi della dignità dell’Azienda e del Presidente. Hanno inoltre diffuso notizie false. In sintesi i tre dipendenti hanno assunto condotte che hanno fatto venir meno il rapporto di fiducia necessario per la prosecuzione del rapporto di lavoro”. Infine le spettanze a cui fa riferimento la Fiom – dicono ancora dalla Dr – rientrano nella procedura di concordato in continuità e che comunque saranno corrisposte integralmente e in via prioritaria rispetto agli altri creditori.

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