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giovedì, Aprile 25, 2024

Gruppi regionali, scoppia lo scandalo. Nei rendiconti c’è di tutto: dai caffè ai viaggi

AperturaGruppi regionali, scoppia lo scandalo. Nei rendiconti c'è di tutto: dai caffè ai viaggi

di Giovanni Minicozzi

Dopo un attento esame, la Corte dei Conti contesta l’irregolarità delle spese sostenute nel 2012 dai gruppi regionali. Dalla rendicontazione emergono lacune e ombre che, se non fugate,  potrebbero portare a conseguenze eclatanti.

C’è di tutto nella rendicontazione dei gruppi consiliari di Palazzo Moffa, relativa alla passata legislatura. Scontrini per pranzi e caffè offerti agli amici, discopub, acquisto telefonini, viaggi in aereo e perfino il rimborso di un biglietto ferroviario di 3 euro. Ma ci sono anche scontrini illeggibili che non danno la possibilità di controllare le spese effettuate. La Corte dei Conti ha ultimato la verifica per quattro dei sedici gruppi del Consiglio regionale e ha trasmesso al presidente della Regione, Paolo Frattura, una corposa documentazione che riguarda l’Italia dei Valori, Costruire Democrazia, Sinistra Ecologia Libertà e l’Adc.
L’indagine era partita alcuni mesi fa, dopo lo scandalo della Regione Lazio con l’arresto di Fiorito, quando il Gico della Guardia di Finanza aveva acquisito tutta la documentazione relativa alle spese dei gruppi consiliari del Molise che, come noto, sono finanziati con soldi pubblici per un importo complessivo annuo di oltre due milioni e mezzo di euro. Secondo la Corte dei Conti, una parte dei finanziamenti incassati, non sarebbe stata spesa correttamente. Anzi, per la magistratura contabile «il rendiconto non è regolare nei limiti e per le voci di spesa evidenziate». Insomma, si tratta di spese ingiustificate e non compatibili con l’attività politica dei rispettivi gruppi. In particolare, al gruppo dell’Italia dei Valori, è stato contestato il finanziamento al partito di Antonio Di Pietro per circa 40mila euro e spese non ammesse per un importo di 45mila euro. In tutto, dunque, 90mila euro contestati pari a 220mila euro per l’anno 2012.
Per l’Adc, invece, ci sarebbe un avanzo di cassa di oltre 30mila euro non restituiti e, in più, mancherebbe la rendicontazione relativa a circa 6mila euro. Meno gravi le posizioni di Costruire Democrazia che dovrebbe restituire solo 1.300 euro per dotazioni informatiche e di Sel, finita nel mirino per 4.700 euro di spese documentate con scontrini illeggibili. Comunque, gli esami non sono finiti perché la Corte dei Conti sta ancora lavorando sulle rendicontazioni dei restanti 14 gruppi e, forse, si scopriranno altre magagne.

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