Dare impulso al raddoppio ferroviario tra Termoli e Lesina, unico tratto dove i treni transitano ancora lungo un solo binario per quasi 35 km. Amministratori, politici e sindacati si interessano sempre più di una vicenda che dopo tanti anni potrebbe arrivare a una soluzione definitiva con un cantiere aperto.
Consapevole che si tratti di una priorità, l’assessore regionale ai Trasporti, Pierpaolo Nagni, ha peraltro indicato nello spostamento del tracciato vicino all’autostrada, invece che realizzare il secondo binario affianco a quello attuale che costeggia il mare, una possibile alternativa da valutare tra le parti.
Intanto, delle nuove infrastrutture lungo la dorsale adriatica si è occupata anche la Cgil nazionale che a Termoli ha tenuto un incontro con le segreterie confederali di Molise, Marche, Abruzzo e Puglia e ai responsabili territoriali della categoria.
Il raddoppio ferroviario – spiega il sindacato – è ritenuto strategico nel contratto di sviluppo ma non ancora viene assunto in via definitiva come tale nelle scelte del Governo”.
Così come – aggiunge la Cgil nazionale – eliminare tale strozzatura, finanziata in passato dal Cipe e inserita nelle opere da realizzare con la legge obiettivo comporterebbe – evidenzia il sindacato – un aumento della velocità massima del tracciato e di capacità della linea oltre al miglioramento dell’offerta complessiva dei servizi con la notevole riduzione dei tempi di percorrenza”.
La Cgil ha quindi deciso di proporre anche ai sindacati Cisl e Uil di inserire la proposta di intervento nell’ambito delle rivendicazioni da sostenere in vista delle manifestazione nazionale in programma il prossimo 22 giugno a Roma.
