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venerdì, Aprile 26, 2024

Piano sanitario, l’ira di Mazzuto: è uno scempio, colpo mortale alla provincia di Isernia

QDPiano sanitario, l'ira di Mazzuto: è uno scempio, colpo mortale alla provincia di Isernia

Sul nuovo piano sanitario interviene anche il presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto. A suo avviso è uno scempio: “Com’era ampiamente prevedibile, venuta a mancare la tutela esercitata da Michele Iorio sul Molise, da Roma hanno sferzato i primi colpi mortali alla sanità molisana. La riforma sanitaria – scrive Mazzuto – è stata presentata dal commissario Basso ancora prima che il Consiglio si insediasse a palazzo Moffa. È evidente a questo punto che il presidio che Michele Iorio aveva messo in campo per difendere le strutture sanitarie molisane sia venuto meno, tanto da sembrare la mancata rielezione di Iorio una opportunità, un momento ideale per dare ai molisani il benservito. Il piano sanitario elaborato dalla struttura commissariale è uno scempio. La riduzione dei posti letto finirà nel giro di breve tempo per mettere in crisi un settore già in ginocchio, evidenziando ulteriormente il gap esistente tra i cittadini molisani e quanti risiedono in altre regioni in fatto di accesso ai servizi pubblici e, in particolare, alla sanità pubblica. Nessuno vuol mettere in dubbio la necessità di rimodulare il sistema sanitario che presenta di fatto carenze e malfunzionamenti, ma la sanità in Molise non è “da buttare”. Esistono eccellenze che rappresentano un fiore all’occhiello e che, se potenziate, potrebbero supportare l’economia di un’intera regione, dal momento che, nonostante il periodo di crisi attuale, la sanità in Molise presenta una mobilità attiva, ovvero è positivo il saldo tra quanti vengono in regione per curarsi e i molisani che invece sono costretti a rivolgersi alle strutture sanitarie fuori regione. Va bene, dunque, riorganizzare, rimodulare, eliminare il superfluo, ma non è possibile tagliare trasversalmente sul numero di posti letto. La chiusura ormai certa dei nosocomi di Larino e Venafro e la riduzione a dieci posti letto dell’ospedale di Agnone costituiscono un colpo mortale per il nostro territorio. È palese che i cittadini molisani saranno penalizzati: ormai declassati a cittadini di serie “B”, i molisani non potranno più beneficiare di una sanità che tra mille difficoltà ha continuato a funzionare e a garantire qualità, sia pure sottostimata dal governo centrale, né potranno considerare la sanità una opportunità professionale con ricadute positive sull’economia regionale, dal momento che la riduzione di posti letto equivale ad una riduzione di servizi con conseguente contrazione di risorse umane. I tagli ai posti letto riducono da un lato la possibilità di continuare ad offrire una risposta medica efficace ai molisani, costretti a curarsi fuori regione, deviando altrove risorse significative (e in questo non si comprende la ratio di un piano di rientro che deve far economia a tutti i costi), dall’altro minano la possibilità di ricevere in cura cittadini di altre regioni nei presidi ospedalieri molisani. Nel corso dell’ultima legislatura, in un intervento in audizione in IV Commissione, ho ribadito la necessità di elaborare un piano sanitario che desse valenza e prevalenza al pubblico, così da dare a tutti i cittadini la possibilità di accedere all’assistenza medica, senza però negare i servizi di eccellenza offerti dalle strutture private convenzionate. Dal piano presentato dal commissario ad acta non è ben chiaro come pubblico e privato andranno ad integrarsi, anzi tutto lascia pensare che sarà il pubblico a rimetterci a beneficio del privato. Ritengo che la nuova amministrazione regionale debba tenere presente tali considerazioni, adoperandosi da subito nell’interesse del Molise e dei suoi cittadini, rappresentando, se necessario, nelle sedi di governo romane, i diritti dei molisani, la cui dignità civile, costituzionalmente sancita, è pari a quella dei cittadini di altre regioni italiane. Tagliare indiscriminatamente per risparmiare non è garanzia di qualità e in questo settore non è affatto possibile lesinare sulla qualità. Non intendo abbassare la guardia su questo argomento”.

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