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sabato, Aprile 20, 2024

Frattura nella nebbia. Bocciata l’ipotesi dimissioni per gli assessori: oggi vertice di maggioranza per la composizione della Giunta

AperturaFrattura nella nebbia. Bocciata l'ipotesi dimissioni per gli assessori: oggi vertice di maggioranza per la composizione della Giunta

di PASQUALE DI BELLO

Continua il tira e molla tra il presidente della Regione e il Partito democratico per la composizione della Giunta. Il PD chiede due posti nell’Esecutivo per tacitare le lotte intestine, ipotesi che determina una levata di scudi tra gli altri partiti della coalizione. Frattura convoca un vertice di maggioranza ma appare evidente che naviga a vista e nella nebbia.

Frattura? E’ come la nebbia a Milano, avrebbe detto Totò a Peppino citando Mezzacapa: “Quando c’è, non si vede”. E’ indubbio infatti che il capo della Regione ci sia, ma è altrettanto certo che nessuno lo vede. Soltanto qualcuno ne avverte la presenza quando improvvisamente in via Genova, sede della Giunta regionale, una porta si apre e si chiude ma senza che qualcuno compaia all’entrata e all’uscita dal suo studio. Insomma, avrebbe detto l’ottimo Fortebraccio citando Churchill“Si aprì una porta e non apparve nessuno. Era Frattura”. Tant’è, e a noi non resta che prendere atto della sua scomparsa, almeno per quel che riguarda i rapporti con la stampa. Lo registriamo sul nostro tabellino come un tempo si faceva per la temperatura di Bolzano: “Frattura, non pervenuto”.

Fatta questa doverosa premessa per descrivere in che tempi viviamo, rivolgiamo a Frattura in pubblico la domanda alla quale si è sottratto in privato: “Perché a un mese esatto dalle elezioni il Molise non ha una Giunta?”. Si dirà, replicando, che sono passati soltanto pochi giorni dalla proclamazione e occorre un po’ di tempo, ma è una scusa. Per avere le idee chiare, le proclamazioni non occorrono. L’unico dato certo, al momento, è che partenza peggiore l’era Frattura non la poteva avere. I tentennamenti del neo governatore potrebbero essere i segni di una debolezza intrinseca, negativa e preoccupante per il futuro. Proclamato il presidente, la Giunta doveva essere varata in ventiquattr’ore e per una ragione molto semplice: Frattura doveva averla già concepita in precedenza, nelle due settimane che hanno preceduto la proclamazione stessa. E invece nulla. Come per la candidatura a presidente, egli ci pare in balia della premiata ditta Ruta-Leva, subendone lune, minuetti, quadriglie e siparietti che si aprono e chiudono più volte al giorno.

Le ultime notizie sono quelle di un PD che punta i piedi sulla richiesta di due assessori. Petraroia ne ha titolo (essendo quello più votato del suo partito) ma per tenere Scarabeo pare che a Venafro abbiano mandato l’esorcista: il re delle lampadine proprio non ne vuole sapere di rinunciare al suo posto al sole. Ma non è solo questa la grana: puntati ci sono anche i piedi, anzi i piedini vista la consistenza politica, di Salvatore Ciocca (Comunisti italiani) e Vincenzo Niro (Udeur) che rivendicano un posto in Giunta. Sull’uomo di Mastella in Molise abbiamo già detto in passato, essendo solo il Vangelo a prevedere che gli ultimi possano essere i primi ed essendo invece preferibile, in politica, che che ciascuno resti dove gli elettori lo hanno messo; del primo, invece, sorridiamo. Ciocca dice che senza uomini di sinistra, la nascente Giunta sarebbe tutta di marca centrista e che questo non va bene. E invece va benissimo, perché fotografa esattamente la realtà. Sfugge a Ciocca che in Molise, per come si sono messe le cose, la sinistra non esiste (o vogliamo chiamare sinistra il PD di Ruta?) e l’alternanza, quella vera,  è tra la Democrazia cristiana di Iorio e quella di Frattura. Alla Dc di Frattura, ad esempio, è iscritto anche un altro dei papabili in Giunta, Vincenzo Cotugno, democristiano almeno tanto quanto l’eurocognato Aldo Patriciello. Infine, democristiana è anche la pretesa dell’Italia dei valori, quella di mettere nell’Esecutivo regionale Pierpaolo Nagni, per la semplice ragione che egli è il segretario regionale del partito e che in tale veste gode dei favori di Tonino Di Pietro.

Un bel quadretto scudocrociato, non c’è che dire. Intanto, in attesa di interpellare Nostradamus, Frattura ha convocato per Lunedì santo una riunione di maggioranza, confidando in una fumata bianca che invece si rivelerà nerissima. La sua, per restare in tema, sarà una settimana di passione e la prima mortificazione sarà quella di vedersi negate le dimissioni che egli invece vorrebbe dagli assessori in pectore. Nessuno è disposto a dimettersi, e questa è una notizia ufficiale. Verosimile che si proceda quindi col metodo dei numeri, il solo in grado di misurare i consensi. Per le dimissioni ci sarà tempo: chi volte che si dimetta nelle mani di un presidente che impiega un tempo infinito a fare una Giunta? Di solito, quelli che ci mettono tanto ad assumerti sono proprio quelli che ci mettono poco a licenziarti.

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