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venerdì, Aprile 19, 2024

Parte l’era Frattura. Per iniziare bene, rottami il sottogoverno di Iorio e non ceda ai ricatti di partito

AperturaParte l’era Frattura. Per iniziare bene, rottami il sottogoverno di Iorio e non ceda ai ricatti di partito


di PASQUALE DI BELLO

Con la proclamazione degli eletti, è iniziata ufficialmente l’era Frattura. Da lui i molisani attendono gesti concreti di cambiamento, come il totale smantellamento dell’apparato politico-clientelare messo in piedi dal passato governo regionale. Due i criteri da prendere in considerazione: merito e rappresentanza.

Con la proclamazione degli eletti, comincia ufficialmente l’era Frattura e, come tutte le cose che sono al mattino, capiremo subito se si tratta di un buon giorno (come auspichiamo) o di un paesaggio con zombi, cioè popolato da tutti quei cadaveri ambulanti che il passato governo ha lasciato in giro per il Molise. Frattura non ne ha bisogno, ma qualche consiglio non richiesto è bene che gli venga spedito, non fosse altro per dire, quando servirà e se servirà, che glielo avevamo detto.

Una prima regoletta, semplice e immediata da seguire è quella di spedire a casa e senza tanti riguardi tutto il personale fiduciario messo da Michele Iorio in quasi tutti i gangli della Regione Molise. Fuori tutti, se possibile anche con un sonoro segno di disappunto. Alles kaputt, per dirla nel tedesco che piaceva tanto a Montanelli: tutti ai giardinetti con i piccioni o a zappettare l’orto. Il Molise, in questi dodici anni, è stato invaso da un’orda di postulanti che ritroviamo insediati a vari livelli in tutto il sottobosco del governo regionale, in quel sottogoverno fatto di enti, consigli di amministrazione, società partecipate, consorzi, comunità montane, agenzie e carrozzoni, una micidiale torre di babele popolata da mezzecalzette e battitacchi. Ecco, un bel repulisti generale, questo ci aspettiamo come primo gesto da parte di Frattura.

Un secondo gesto che potrebbe dare la misura del cambiamento, è quello di evitare nomine politiche sia in Giunta che fuori. Un principio generale che dovrebbe informare l’azione di governo è quello di lasciare a casa tutti i segretari politici e tutti i trombati, evitando così commistioni tra l’amministrazione e gli apparati di partito e scongiurando la pessima abitudine di strombare i trombati mettendoli a capo di strutture regionali et similia. Corollario di questa regoletta, almeno per quel che riguarda la Giunta, è di evitare il ricorso ad assessori esterni di natura politica. Cerchiamo di capirci. Quella che giustifica il ricorso all’assessore esterno, è una ragione di carattere tecnico. Solo un’altissima e riconosciuta professionalità in un determinato ambito può giustificare il ricorso a “personale” non elettivo. Per il resto, il governo spetta a chi ha ricevuto l’investitura popolare. Facendo un esempio: sarebbe bene che Frattura evitasse di fare quello che fece Iorio quando nominò assessore alla sanità l’ex presidente della Corte d’Appello di Campobasso, il giudice Passarelli.  Cosa c’azzeccasse nessuno – tranne Iorio – lo ha mai capito. Sta di fatto che dovemmo tenercelo a nostro carico, Passarelli, per mesi e mesi ignorando cosa egli abbia fatto per lo sgangherato sistema sanitario molisano salvo appesantirlo col proprio emolumento mensile.

Staremo quindi a vedere, facendo a Frattura una doverosa apertura di credito a chi oggi si insedia nella stanza dei bottoni. Noi aspettiamo di vederlo al lavoro e lui non s’aspetti una stampa remissiva e mutola, come piaceva a Iorio per capirci. Personalmente lo abbiamo votato e sostenuto, ora attendiamo di vederlo al lavoro. Se togliesse di mezzo la tribù di mezzetacche di cui qui abbiamo scritto, principierebbe bene a lavorare (per dirla alla toscana). Dio non voglia che, tolti i vecchi, conceda spazio ad altri sparafucile, a quelli che invece della fragola o del caffè sono nati con una voglia di poltrona tatuata in fronte. Badi al merito e ai voti, e lasci perdere il resto. Ci eviti, se può, che lasciato un regime fondato sull’adipe politico se ne instauri uno nuovo basato sul reumatismo da sgabello.

 

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