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venerdì, Marzo 29, 2024

Droga, interrogatori a Larino: avvocati contestano tempistica degli arresti

EvidenzaDroga, interrogatori a Larino: avvocati contestano tempistica degli arresti

di Manuela Iorio

Mattinata di interrogatori in tribunale a Larino, dove il giudice Aldo Aceto ha ascoltato tutti i componenti dell’organizzazione dedita allo spaccio di droga, smantellata con l’operazione della Guardia di Finanza di Termoli. Il primo a entrare in aula è stato Alessandro Marchesani, considerato il capo e sul quale pende l’accusa anche di tentata estorsione. Si è avvalso della facoltà di non rispondere e come lui anche Michele Liuzzi di San Paolo di Civitate. Tutti gli altri invece e cioè i termolesi Antonio Russo, Riccardo Lanzone e Lorenzo Pistillo, Nicolino Rinaldi di Bonefro ed Emilio Alfieri di Santa Croce di Magliano hanno dato la loro versione dei fatti, rispondendo alle domande del giudice. Per tutti, i difensori hanno chiesto l’attenuazione della misura con i domiciliari, per cui ora il giudice ha cinque giorni di tempo per decidere. Gli avvocati hanno contestato i tempi degli arresti, arrivati in ritardo rispetto alla conclusione delle indagini e per i quali non ci sarebbero state più le esigenze cautelari. Le intercettazioni infatti si fermano a giugno del 2011. I legali hanno fatto notare che nel frattempo alcuni dei ragazzi avevano iniziato un reinserimento sociale, qualcuno aveva trovato anche un lavoro, e lo stesso Marchesani, a detta dei difensori Benaduce e Giardino, aveva iniziato un percorso di recupero insieme alla moglie e al figlio. Stando alle indagini era proprio Marchesani a comprare la droga in Puglia e a portarla poi a Termoli dove veniva piazzata. La stazione e piazza bega i luoghi scelti per lo spaccio.

 

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