Sessanta dipendenti diretti, altri venti tra interinali e operatori della sicurezza. Ci hanno sperato fino all’ultimo, ma da qualche giorno questa è la situazione che si presenta a chi si dirige con il carrello verso il Carrefour di Termoli magari con i mano l’ultimo volantino delle offerte.
Serrande abbassate, silenzio, in altre parole chiusura. Come previsto, dal primo marzo scatta la cassa integrazione per i dipendenti diretti.
Il contributo straordinario di un anno è motivato con la cessazione dell’attività. Poi si vedrà. Per gli altri, invece, la soluzione è quella della cassa integrazione in deroga e alla Regione si devono attivare le procedure per discutere del provvedimento dando così un ristoro temporaneo a chi si ritrova senza un lavoro.
Un quadro confermato dal dirigente regionale del settore lavoro, Vincenzo Rossi, che sta seguendo una vicenda legata al reddito di numerose famiglie del Basso Molise.
Lavoratori che, cassa integrazione a parte, non conoscono il futuro dell’ipermercato. Nelle ultime settimane si era parlato di un interesse mostrato da una società italiana, ma non ci sarebbe nulla di concreto. Si era affrontato anche il problema viabilità per agevolare la costruzione di una rotatoria e della possibilità di abbassare i canoni di affitto dei locali ma oggi quello che c’è sono solo le saracinesche abbassate.
A sperare in una società che possa subentrare al Carrefour con un nuovo supermercato sono però anche i titolari delle attività ancora presenti nella galleria della struttura costruita a ridosso della Statale 87 tra Termoli e le Piane di Larino.
Gli altri negozi continuano a restare aperti nel centro commerciale San Nicola dove tutti aspettano una notizia positiva e si affidano all’impegno delle istituzioni locali e regionali.
