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venerdì, Marzo 29, 2024

Il voto visto da Santa Croce di Magliano

QDIl voto visto da Santa Croce di Magliano

Se a livello nazionale, la tornata  elettorale appena trascorsa, segna il momento storico in cui il normale  cittadino finalmente, grazie all’iniziativa di un ostinato comico  visionario, entra nei palazzi romani che contano non più solo a scopo  turistico ma come vero e proprio artefice del proprio destino, il  Molise e ancor più il nostro paese, fanno fatica a tenere il passo,  marcando anche in campo politico le distanze rispetto al resto della nazione.
La Regione infatti, viste le varie lobbies passate per  l’occasione da desta a sinistra e capeggiate da soggetti quali  Patriciello, Pietracupa, Cotugno e lo stesso Frattura, solo formalmente  può dirsi riacquisita alla sinistra ma tutt’al più passata in mano ad
un centro destra diverso. Altro paradosso va ravvisato nel fatto che, Il Movimento 5 Stelle, (capace di oltre 52000 voti), a causa di una  legge elettorale quanto meno discutibile, seppur primo partito in regione, non  esprime candidati ne alla Camera e nel al Senato. Quello  che più preoccupa però è ancora una volta il dato comunale, infatti dei circa tremila voti espressi nel nostro paese solo circa 650 sono andati ai tre candidati locali ed ancora una volta, Santa Croce, non avrà rappresentanti all’interno della più importante assise regionale, dissipando il prezioso bottino di preferenze tra decine di eleggibili forestieri sconosciuti ai più.
Ne discende che, anche durante la prossima legislatura, quando si tratterà di disegnare le future direttrici di sviluppo della nostra regione, nessuno potrà difendere e testimoniare i nostri legittimi interessi.
Volendo fare dei piccoli esempi partici, non avremo nessuno che farà il modo di rifinanziare la ricostruzione delle nostre scuole, nessuno si batterà per la sopravvivenza in loco del Distaccamento dei Vigili del fuoco, nessuno salvaguarderà il nostro poliambulatorio, nessuno si curerà del nostro Centro per l’impiego e intanto le occasioni lavorative già scarne, saranno sempre meno, i giovani continueranno in modo sempre più massiccio ad emigrare, le piccole attività commerciali, spegnendosi,
saranno costrette a chiudere e amaramente, molte di quelle persone che, quasi sempre per pochi spicci o futili gelosie, oggi hanno disperso i voti locali, si lamenteranno di tutto ciò nascondendo di esserne artefici e colpevoli.

Antonio Martino

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