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mercoledì, Ottobre 1, 2025

Infiammazione prenatale collegata al rischio di autismo

Salute e benessereInfiammazione prenatale collegata al rischio di autismo

Un’infiammazione organica durante i primi mesi di gravidanza può essere correlata a un aumento fino all’80% del rischio di autismo nel bambino.

Se la mamma soffre di un’infiammazione sistemica dell’organismo durante la gravidanza, che si mostra con alti livelli di proteina C reattiva (CRP), può far aumentare il rischio che il bambino divenga affetto da una sindrome dello spettro autistico.
La proteina C reattiva è ormai un consolidato biomarcatore (o biomarker) della cosiddetta infiammazione sistemica che, in genere, si presenta quando vi è un’intensa attività del sistema immunitario a causa o a seguito di un’infezione virale o batterica. Pertanto elevati livelli di CRP stanno a indicare che l’organismo è oggetto di una risposta all’infiammazione.

Condotto dai ricercatori della Columbia University, lo studio è stato pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry e si è avvalso della sovvenzione da parte dell’American Recovery and Reinvestment Act e il National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS), parte del US National Institutes of Health.
I risultati mostrano che un’iperattività immunitaria può alterare nel feto lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Questo, di fatto, fa aumentare il rischio di autismo.
Nelle donne che mostravano livelli di CRP nel percentile superiore a 20 il rischio aumentava del 43%; nelle donne con livelli di CRP nel percentile superiore a 10 il rischio aumentava dell’80%.

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