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mercoledì, Aprile 24, 2024

Elezioni politiche. Il Molise rischia l’ennesima colonizzazione romana

AperturaElezioni politiche. Il Molise rischia l’ennesima colonizzazione romana

di PASQUALE DI BELLO

Incombe sul Molise il pericolo di elezioni politiche appaltate a figure estranee al nostro territorio. In particolare, è il Pdl alla ricerca di collegi sicuri che garantiscano l’elezione ai principali esponenti del partito. Una deriva da evitare, visti i precedenti del passato che hanno penalizzato il Molise. I casi di Rosario De Matteis e Quintino Pallante sono episodi che bruciano ancora.

Le elezioni politiche, e di conseguenza quelle regionali, rischiano di essere per il Pdl molisano l’equivalente di una pistola scarica. Il bersaglio parlamentare, in pratica, anziché essere centrato dal personale politico locale potrebbe andare ad appannaggio di qualche alto papavero ben collegato all’apparato centrale del partito. Detta alle spicce, il discorso è questo: il Pdl, nonostante il gran lavorio berlusconiano, è destinato ad una robusta flessione alle prossime politiche. Stime fortemente attendibili danno in pratica per dimezzata l’intera compagine parlamentare del Popolo della libertà, un dramma questo che rischia di colpire molti dei volti noti o, se preferite, molte delle robuste facce beneficiate dalla legge porcello, quella che consente direttamente a pochi intimi della segreteria romana (di ogni partito) di salvare o sommergere questo o quello. Il Molise, quindi, con i suo due seggi certi per il Pdl, uno alla Camera e uno al Senato, rischia di diventare terreno di conquista.

Se guardiamo al passato recente, la colonizzazione politica del Molise non è certo cosa nuova. La storia è vecchia, per quel che riguarda prima Forza Italia e, successivamente, il Pdl. Cominciò con la candidatura, nel 1994, di Antonio Marzano, catapultato da Roma, e proseguì successivamente, nel 2006, con lo scippo perpetrato da Enrico La Loggia ai danni di Rosario De Matteis per finire, nel 2008, con Berlusconi che scelse come collegio di elezione proprio il Molise, sottraendo il seggio all’ex Consigliere regionale, Quintino Pallante. Fu, quest’ultima, una scelta durissima da digerire poiché Berlusconi, come capolista, venne eletto in tutta Italia ma optò per il Molise.

La ripetizione di questo schema, se dovesse avverarsi, non potrà che avere conseguenze nefaste e ripercussioni anche per la corsa alla Regione che il Pdl si accinge a compiere. Un percorso, quello dei berlusconiani, decisamente in salita vista l’interruzione anticipata della legislatura e le frizioni tra Iorio, il suo partito e l’intera coalizione di centrodestra. Sarà difficile convincere gli elettori a votare per il Pdl, figuriamoci come lo sarà convincerli con qualche farfallone romano calato dall’alto.

Purtroppo le notizie che Radio fante trasmette da Roma preannunciano l’ennesima calata di lanzichenecchi in terra sannita, una sciagura che, chi può, dovrebbe evitare ad ogni costo. Comunque la si pensi e di qualsiasi colore politico ci si rivesta, è bene che i molisani abbiano come rappresentanti altri molisani.  Su questo bisognerà vigilare, poiché anche questa misura, oltre a tante altre, è una misura che è colma.

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