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lunedì, Giugno 9, 2025

Ilva, Passera ai magistrati, “Non fermateci, salviamola insieme”

FocusIlva, Passera ai magistrati, "Non fermateci, salviamola insieme"

“Adesso voglio vedere chi avrà ancora il coraggio di dire che non ci mettiamo la faccia…”. Il giorno dopo il varo del decreto legge che dispone la riapertura dell’Ilva, e impone all’azienda l’avvio immediato degli investimenti per la bonifica ambientale dell’area e l’introduzione delle “migliori tecnologie produttive”, Corrado Passera non ha dubbi: “Abbiamo fatto la cosa giusta, e l’abbiamo fatta in tempi record”.

Sei ore di Consiglio dei ministri. E un provvedimento assai poco “ortodosso”, per un governo di tecnocrati liberali. Il decreto scavalca i sequestri disposti dalla magistratura, e ordina la riapertura immediata degli impianti. In caso di inottemperanza da parte degli azionisti del colosso siderurgico di Taranto, arriva a ipotizzare persino l’esproprio. Basterà a salvare il più grande polo dell’acciaio europeo?

Il responsabile dello Sviluppo economico ne è convinto: “Siamo partiti da un presupposto fondamentale. Non ci deve mai essere contrapposizione tra salute e lavoro. Siamo sempre stati convinti che anche all’Ilva i due diritti si debbano bilanciare. Il modo migliore per farlo, come dispone il decreto, è recepire le indicazioni dell’Aia, e procedere contestualmente alla riapertura degli impianti e ai lavori di risanamento e di ammodernamento. Vogliamo un’Ilva sostenibile, e vogliamo tutelare, al tempo stesso la salute pubblica e il lavoro di migliaia e migliaia di persone. Questo provvedimento lo rende finalmente possibile”. Ma perché non ci siano ulteriori intralci, il ministro si rivolge ai due interlocutori-chiave di questa crisi: l’azienda, che in questi anni si è macchiata di colpe gravissime. E poi la magistratura, che ha accolto con forti critiche l’intervento del governo.

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