23.4 C
Campobasso
domenica, Giugno 8, 2025

Baby sitter o colf ma per necessità: le italiane riscoprono i lavori di casa

FocusBaby sitter o colf ma per necessità: le italiane riscoprono i lavori di casa

Mary Poppins è italiana. Costrette dalla crisi ad arrotondare le entrate di famiglia, le donne di casa nostra ricominciano a fare le colf, le badanti e le baby sitter. Ma anche le “doppiolavoriste”. Con la recessione che mette sul lastrico i mariti e lascia i figli disoccupati, le signore cessano di essere “scoraggiate” e “inattive”, escono di casa e ricominciano a cercare una occupazione che finisce col sommarsi a quella domestica, gratuita. Come la si giri e la si volti, il risultato non cambia: in tempi di vacche magre, tocca alle donne rimboccarsi le maniche. Magari non è un “gender backlash”, un contrattacco di genere, tipico dei momenti più duri. Ma di sicuro la risposta alla recessione si sta tingendo inaspettatamente di rosa. Piccoli grandi segnali confermano che, nella necessità, le donne cercano di mantenere in piedi la rispettiva baracca. Come possono.

Il primo dato significativo viene dall’Inps: dal 2008 ad oggi le domestiche e le badanti di nazionalità italiana sono aumentate del 20%. Il numero è ancora piccolo – su un totale un totale di 651.911, 133.431 sono italiani (uomini e donne, le donne costituiscono però la stragrande maggioranza) – ma è considerato sintomatico di una tendenza. Potrebbero anche essere molte di più se è vero, come sostiene Eures, la rete europea dei servizi per l’impiego, che nel mondo del “caregivers”, della cura della persona, 6 su 10 lavorano in nero, dietro le quinte.

Leggi tutto su Repubblica

Ultime Notizie