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lunedì, Aprile 29, 2024

La grande paura dei ventenni diplomati, in pochi all’Università, con l’ansia del lavoro

FocusLa grande paura dei ventenni diplomati, in pochi all'Università, con l'ansia del lavoro

Sempre più  ragazzi italiani hanno un diploma, sempre meno si iscrivono all’Università, e ben uno su cinque appena concluso l’esame non sa assolutamente cosa fare. Il dato che ha già creato allarme e polemiche viene confermato dalla rapporto “Diplomati 2012” di Almalaurea su circa 40mila studenti appena usciti dalle superiori, una delle fotografie più complete su un momento decisivo per la vita di intere generazioni e per il futuro del Paese. Ma l’allarme più alto arriva dalla certificazione delle ansie e del disorientamento dei giovani italiani attorno ai vent’anni verso il lavoro: sembra data per scontata la difficoltà di trovarlo e un miraggio il posto fisso ma – insieme – cresce proprio l’aspirazione ad un lavoro stabile. E – cosa ancor più preoccupante – “basta che sia sicuro”, anche se lontano dai propri studi o dai propri interessi culturali.

I diplomati. E’ cresciuta la quota dei diciannovenni che hanno conseguito il diploma (dal 40% del 1984 al 73% del 2009), ma dal 2003 al 2009 il rapporto tra immatricolati all’università e gli studenti appena diplomati si è ridotto in misura consistente, di quasi 10 punti percentuali.

La fotografia. Nel complesso i diplomati si dichiarano piuttosto soddisfatti della propria esperienza scolastica. L’esperienza scolastica complessiva soddisfa 31 studenti su 100 e 54 su 100 sono moderatamente soddisfatti.  L’82% dei diplomati è soddisfatto della competenza dei docenti, il 75% dellachiarezza espositiva e il 65% della loro capacità di valutazione. Meno apprezzati sono risultati i laboratori (56%) e le aule (53%). Ma le opinioni più critiche risultano per i vari aspetti dell’organizzazione scolastica fra cui le attività di recupero per chi ha debiti formativi, il sostegno all’orientamento per le scelte post-diploma (universitarie o lavorative), gli approfondimenti culturali e gli incontri con le aziende. Eppure si registra un forte elemento di contrasto con tanta soddisfazione: se tornassero ai tempi dell’iscrizione alla scuola superiore,solo  57 diplomati su cento ripeterebbero lo stesso corso, ma 42 su cento cambierebbero l’indirizzo di studio e/o la scuola: 10 su cento ripeterebbero il corso ma in un’altra scuola, 7 sceglierebbero un diverso indirizzo/corso della propria scuola e 24 cambierebbero sia scuola sia indirizzo. Il 40 per cento degli scontenti lo farebbe principalmente per studiare altre materie, il 24 per cento per compiere studi che preparino meglio al mondo del lavoro, il 15 per compiere studi più adatti in vista dei successivi studi universitari.

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