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lunedì, Aprile 29, 2024

Chi sono questi tutori dei Beni Culturali molisani?

QDChi sono questi tutori dei Beni Culturali molisani?

A chiederselo è il segretario Regionale della UILBAC Emilio Izzo.

Sabato 1° dicembre, alle ore 10.00, sarò presente insieme a tanti amici onesti (speriamo non anche qualche intellettualmente disonesto) in prossimità della Borgata Valle del Colle, tra i Comuni di Duronia e Torella, lungo il tratturo (?) Castel di Sangro – Lucera, per manifestare ancora una volta la rabbia e lo sdegno per quanto si sta perpetrando in questi giorni contro quell’antico tracciato tratturale. Personalmente sono abbondantemente cosciente di cosa rappresenti una delle vie della Transumanza in Molise, per formazione, per credo e per professione; lo dimostrano visibilmente le tante occasioni convegnistiche, le mostre, gli appuntamenti fieristici organizzati negli anni e in ogni angolo della regione e non solo. Basti pensare all’allestimento ideato, progettato e curato personalmente nel 2009, nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, una delle più importanti vetrine culturali del nostro paese, che richiama pubblico ed eminenti personalità scientifiche da tutto il mondo e che ostinatamente volli tutto incentrato sui ”Tratturi e la Civiltà della Transumanza”, ricevendone i complimenti e la presenza personale del prof. Adriano La Regina il quale certamente non ha bisogno di presentazioni.

Purtroppo lo stesso non si può dire per i tanti che di questa imponente testimonianza del passato si riempiono la bocca solo nei momenti di visibilità, per andare a gonfiare le fila dei predicatori a comando o per una visibilità magari preelettorale o elettorale. Diversamente non si spiegherebbe come mai, nonostante tutti questi paladini (compresi i raccontatori eloquenti), siamo regolarmente costretti ad assistere allo scempio senza freni del paesaggio molisano. E ci sono tutti, dai politici agli amministratori, dagli ambientalisti (!) ai tecnici. Ebbene, se dei primi due soggetti ormai da tempo siamo abituati a non fidarci (salvo votarli comunque e sempre a prescindere), degli altri due l’opinione pubblica fatica a capirne i reali ruoli, compiti, doveri ed onestà. E così si assiste ad azioni di difesa, messe in campo da associazioni ambientaliste, a dir poco sconcertanti, tanto è chiaro l’atteggiamento ondivago attuato a seconda della convenienza (basterebbe citare il caso dell’eolico selvaggio). Succede, infatti, di vedere in alcuni casi battaglie all’ultimo colpo e in altri sventolare bandiere bianche al “consideratevi schiaffeggiato” di antico codice cavalleresco o in altri ancora  palese complicità. Come non rimanere disgustati da tale comportamento attuato da chi si professa difensore dell’ambiente? Ma, ancora peggio (e questo veramente si fa una grossa fatica a mandarlo giù), siamo costretti ad assistere a quanto accade in casa dell’istituzione statale simbolo della difesa della cosa pubblica di interesse culturale e, nello specifico, archeologico, delle soprintendenze di settore e del loro organismo superiore quale la direzione regionale. Quello che sta accadendo è talmente lampante quanto ignobile  ed è sotto gli occhi di tutti, compresi i falsi paladini e i frequentatori dei salotti radical chic (per intenderci quelli che quando parli loro di archeologi e di addetti ai lavori nel campo della cultura si squagliano al solo pensiero di poter fare da damigelle di compagnia per sentirsi più acculturati anche senza cultura o di presidenti di enti pubblici pronti a sponsorizzare qualsiasi appuntamento culturale perché fa “in”). Ma sarebbe troppo lungo e troppo comodo spiegarlo in questa sede, l’occasione, purtroppo triste, di sabato prossima, sarà utile ancora una volta per capire, almeno dal mio punto di vista (da molti condiviso, sia pure, per carità, sempre dietro le quinte in questa regione di impavidi) quali vergogne si celano dietro a colpevoli facciate istituzionali. E non mancheranno sorprese, capiremo con nomi e cognomi chi sono i responsabili impuniti di quanto accade al nostro patrimonio culturale-paesaggistico-ambientale.

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