23.1 C
Campobasso
martedì, Giugno 10, 2025

Zuccherificio, Petraroia chiede l’intervento delle Istituzioni per i lavoratori avventizi

AperturaZuccherificio, Petraroia chiede l’intervento delle Istituzioni per i lavoratori avventizi

Di Michele Mignogna

Oltre trenta i lavoratori avventizi dello Zuccherificio del Molise che quest’anno per la prima volta non hanno raggiunto il numero minimo di giornate lavorative per accedere all’indennità di disoccupazione, che sommata agli otto mesi di lavoro durante l’anno, permettono a queste famiglie di avere un reddito. Quest’anno, le assunzioni sono state fatte tramite l’agenzia di lavoro interinale Lifeinne di Brescia, con il risultato che il costo di questi lavoratori è lievitato a causa dei costi dell’agenzia. Intanto lavoratori che hanno maturano anche venticinque anni di anzianità nell’azienda saccarifera molisana, si ritrovano con un pugno di mosche.

L’iniziativa parte dal vice Presidente della Commissione Lavoro della Regione Molise, Michele Petraroia, il quale chiede sia al Governo, che della Regione affinché i trentacinque lavoratori avventizi dello Zuccherificio del Molise, che quest’anno non hanno maturato i requisiti per l’indennità di disoccupazione, siano, in qualche modo tutelati. “ Per queste figure di avventizi storici- dice Petraroia – in questo momento non sono previste né le indennità di disoccupazione, né qualsiasi altro sistema di ammortizzatori sociali”. Per questo Petraroia sollecita un’istruttoria specifica riferita proprio agli avventizi dello Zuccherificio, alla Regione e alle Istituzioni del Governo sul territorio, ricordando inoltre come “queste figure sono sempre esistite in quelle fabbriche di produzione di zucchero, non solo – continua il Vice Presidente – gli operai degli stabilimenti saccariferi chiusi per riconversione in Italia, sono stati tutelati, anche con forme straordinarie e in deroga, di ammortizzatori sociali”.

Ma perché i trentacinque avventizi si ritrovano in queste condizioni? “La ragione – dice Petraroia – è da ricercare nel fatto che quest’anno e per la prima volta nella storia, i vertici aziendali hanno deciso che i lavoratori dovevano essere assunti dall’agenzia di lavoro interinale Lifeinne, suggerita proprio dall’amministratore delegato Alfieri, operazione che sicuramente è costata molto di più rispetto all’assunzione diretta degli operai, con l’unico risultato raggiunto che è quello di aver peggiorato sensibilmente le condizioni contrattuali di questi lavoratori”. Infatti, parliamo di figure che negli anni si sono specializzate all’interno della fabbrica, e che erano riassunti ogni anno, sommando anche otto o nove mesi di lavoro, che sommati all’indennità di disoccupazione, permetteva loro di avere un reddito dignitoso, mentre oggi non hanno né il reddito, avendo lavorato poco più di due mesi, né la possibilità di poter accedere all’indennità di disoccupazione, una situazione che ha, di fatto, messo sul lastrico decine di famiglie, alla faccia del pareggio di bilancio, che certo è stato fatto, ma a quale costo?

“E’ grave, inammissibile e ingiustificabile – termina Petraroia – la dimenticanza di trentacinque unità lavorative di alta specializzazione che sono state costrette ad auto-organizzarsi in un coordinamento specifico per evidenziare il proprio diritto a essere ascoltati. Ed è tanto più grave se tale omissione interessa una società pubblica controllata dalla Regione Molise che per sensibilità e rispetto della dignità dei lavoratori avrebbe dovuto adottare atti istituzionali, iniziative e provvedimenti a loro favore”.

 

 

Ultime Notizie