Uno studio mette in evidenza come con la riflessologia plantare si possa aiutare i malati di cancro a gestire i sintomi negativi e migliorare la qualità della vita. Il massaggio ai piedi, noto con il nome di riflessologia plantare è un’antica forma di terapia manuale in essere già nell’antico Egitto.
Rispolverata in Occidente da diversi anni ormai, è divenuta una pratica abbastanza comune – soprattutto tra le persone che prediligono un approccio dolce al trattamento di alcuni disturbi.
Considerata da molti più come una pratica per trattare i piccoli fastidi, può questa sorta di massaggio ai piedi rivelarsi invece utile anche in caso di patologie serie come il cancro? Sì, se si tratta di alleviare i sintomi che accompagnano questa malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
E’ quanto suggerito da un nuovo studio condotto dai ricercatori della Michigan State University (Usa) e finanziato dal National Cancer Institute, e i cui risultati sono stati pubblicati su Oncology Nursing Forum.
La professoressa Gwen Wyatt e colleghi della MSU ritengono che questo sia il primo e più grande studio randomizzato ad aver valutato gli effetti della riflessologia plantare come complemento al normale trattamento del cancro.
«Si è sempre dato per scontato che questa [terapia] possa soltanto offrire una sorta di piacevole confort, ma a questo punto in realtà non si sono mai, in modo rigoroso, documentati i benefici – spiega Wyatt nella nota – Questo è il primo passo verso lo spostamento di una terapia complementare da cura marginale a cura tradizionale».