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sabato, Marzo 15, 2025

Vino: il novello perde appeal e quote di mercato

Ambiente e territorioVino: il novello perde appeal e quote di mercato

Secondo la Cia, dopo il picco produttivo toccato nel 2002 con 18 milioni di bottiglie c’è stata una continua flessione, complice il cambiamento dei gusti dei consumatori. Nessun effetto evidente sulla vitivinicoltura nazionale, visto che il novello incide solo per lo 0,2 per cento.

Una moda al tramonto. Il vino novello continua a perdere fascino e fan. Ma meno ammiratori vuol dire meno produzione sui campi e meno bottiglie in vendita sugli scaffali. E infatti in dieci anni si sono perse per strada ben 14 milioni di bottiglie, passando dal picco storico di 18 milioni raggiunto nel 2002 fino ad arrivare a 4 milioni scarsi del 2012, con un crollo che si avvicina all’80 per cento. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, alla vigilia dell’apertura della stagione del “novello”.

In realtà l’ennesimo calo di quest’anno non avrà effetti pesanti sul “pianeta vino” e sui vitivinicoltori -osserva la Cia- visti i bassi volumi di questo prodotto che oggi incide con lo 0,2 per cento sulla produzione enologica nazionale.

Partito come fenomeno di nicchia, negli anni Novanta il vino novello ha conquistato i palati italiani, diventando il simbolo dell’autunno assieme alle castagne.

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