L’allarme sanitario per i morti di Taranto è rimasto inascoltato, ma quello per la produzione d’acciaio ha fatto scattare l’attenzione del governo. E’ il duro giudizio espresso dalla commissione ecomafie, che nella sua relazione presentata a Bari mette nero su bianco come, assente nella fase dell’allarme sanitario lanciato nell’incidente probatorio dinanzi al gip, il governo sull’Ilva abbia avuto “un vero ‘risveglio'” quando, per il sequestro degli impianti,è stato possibile che “si creasse un problema a livello di produttività e di competitività”. Il giorno dopo la diffusione dei dati shock su tumori e morti è ancora polemica, con il ministro Clini che avanza un ulteriore ‘sospetto’: che “l’aumento di malattie e tumori indicato nel rapporto ‘Sentieri’ possa essere legato anche alla catena alimentare”.
“Incredibile l’assenza di controlli” – Rispetto all’attività governativa, e particolarmente del ministero dell’Ambiente, nella relazione si sottolinea tra l’altro che la “ancora una volta” la commissione “ha dovuto constatare che solo l’intervento della magistratura ha determinato un effettivo impulso all’attività della pubblica amministrazione, il che è certamente inaccettabile, perché la pubblica amministrazione dovrebbe orientare la propria attività nel rispetto delle regole a prescindere dall’avvio di una attività giudiziaria, che peraltro è il segno evidente della tardività dell’azione amministrativa”.