La sigaretta fumata quando gli affari vanno male fa parte dei ricorsi storici. Lo nota Giacomo Mangiaracina, docente alla facoltà di medicina e psicologia alla Sapienza di Roma, e direttore della rivista “Tabaccologia”: «Il tabacco si diffonde nei momenti di crisi, con le guerre, l’angoscia e la povertà estrema. Per aiutare a sognare, o per dimenticare. C’è una lunga storia alle spalle: le sigarette un tempo venivano distribuite come bene di conforto dalla Croce Rossa, insieme alle medicine. E dispensate dall’esercito ai militari. Oggi nelle carceri fra i detenuti si raggiunge l’ottanta, addirittura il novanta per cento dei fumatori, e il 70 per cento degli agenti di custodia. E’ negli ambiti di sofferenza estrema che si diffonde maggiormente il consumo del tabacco».