Dal momento in cui il 16 marzo scorso il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok al progetto del tunnel di Termoli, l’Amministrazione guidata da Angelo Sbrocca ha dato una forte accellerata all’iter amministrativo, rimasto al palo per parecchio tempo a causa dell’opposizione al progetto prima della Sovrintendenza regionale e poi del Ministero. Il responsabile unico del procedimento Livio Mandrile, ha firmato nei giorni scorsi la determina che ha chiuso il procedimento amministrativo, integrandolo però con le modifiche chieste dal Consiglio dei Ministri e che riguardano la scarpata di Sant’Antonio, dove le balconate e le vetrate inizialmente previste verranno sostituite da aree verdi e da un muro di pietre per il contenimento. Il documento è stato anche approvato dalla III e IV commissione consiliare, nella cui seduta finale non sono mancate ancora frizioni tra maggioranza e minoranza. Nell’incontro si è approfondito il numero dei parcheggi, con il progetto ci saranno 286 posti auto in più, di cui 113 saranno privati e resteranno di proprietà del gestore anche dopo i 30 anni mentre 79 saranno quelli a disposizione esclusiva delle attività commerciali. Manca, ora, solo l’ultimo passaggio, quello in consiglio comunale. Intanto i comitati non si arrendono, allo studio ci sono due ricorsi al Tar, uno contro il deliberato del Consiglio dei Ministri, e uno contro quello dell’Amministrazione comunale in merito all’assegnazione dei lavori. Per affrontare le spese legali è stata avviata anche una raccolta fondi. I comitati sono tornati anche a farsi sentire sul referendum e sulla commissione referendaria che da più di un anno non si è ancora espressa sui tre nuovi quesiti proposti, dopo la bocciatura di quelli precedenti. Un ritardo eccessivo e sospetto secondo i comitati.
Termoli: iter concluso per il tunnel, via libera alla discussione in consiglio comunale
