Il Complesso monastico di San Vincenzo al Volturno rappresenta un patrimonio culturale e storico inestimabile non solo per il Molise e l’Italia, per quanto offre e che spesso non è conosciuto ai più, come la bellissima grotta di Epifanio. Un sito sicuramente da valorizzare, molto di più di quanto si faccia.
Intanto, proprio nell’area archeologica di San vincenzo al volturno si è svolto un incontro per gettare le basi affinchè il complesso monastico possa essere inserito in quella cerchia, ristretta e ambita, dei siti UNESCO patrimonio dell’umanità. Alla riunione presenti diversi tecnici e personalità istituzionali, per dare un contributo affinchè si arrivi al riconoscimento. C’erano i sindaci di Castel San Vincenzo e Rocchetta al Volturno, Ruggero Longo coordinatore del processo di candidatura e rappresentanti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Ufficio Unesco, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dell’Abazia di Montecassino, dell’Agenzia del Demanio, della sovrintendenza, il consigliere regionale Ioffredi.
E’ stata dettata una tabella di marcia da seguire in quello che si presenta come un percorso lungo e complesso, anche e soprattutto a livello di procedure, burocrazia.
Il progetto, in sintesi, vede interessate, oltre a San Vincenzo al Volturno, anche altre sette località, tutte legate alla presenza di insediamenti benedettini. Infatti ci sono: l’Abbazia di Montecassimo, il Complesso benedettino di Subiaco in provincia Roma, l’Abbazia di Farfa in Sabina, nel reatino, San Pietro al Monte nel comune di Civate, provincia di Lecco, la Sacra di San Michele nel comune di Sant’Ambrogio, Torino , San Vittore delle Chiuse nel comune di Genga, provincia di Ancona e Sant’Angelo in Formis nell’omonima frazione nel comune di Capua, nel casertano. Otto località, in 6 regioni diverse, intorno a cui si è sviluppato il progetto “Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale”, con l’obiettivo di essere seriamente preso in considerazione dalla speciale commissione chiamata a dare il via libera oppure no all’iscrizione di questi otto siti tra beni UNESCO patrimonio dell’umanità. La sindaca di Castel San Vincenzo, Marisa Margiotta e il sindaco di Rocchetta al Volturno, Teodoro Santilli hanno detto che faranno di tutto affinchè questa candidatura vada a buon fine. “Sarebbe uno straordinario spunto per valorizzare l’intera area monastica – hanno detto – con una inevitabile ricaduta positiva per l’economia dell’intero territorio”. Dalla Regione hanno evidenziato di essere pronti a collaborare. Ora si spera che qualcosa di concreto e in più, venga fatto davvero.