di GIOVANNI DI TOTA
Un agguato nelle strade di Parigi, la città che Ciro aveva scelto per studiare e per avere un futuro. Nella capitale francese questo giovane studente universitario partito pochi giorni fa dal Molise per frequentare l’Erasmus ha trovato un destino tragico.
Accoltellato e ucciso in un’aggressione. A lui non doveva proprio capitare, ha scritto il fratello sul suo profilo facebook. E a lui le decine di messaggi di incitamento rivolte dagli amici. Tutto inutile. Ciro Ciocca non ce l’ha fatta. Il padre era arrivato a Parigi in giornata. L’aggressione al figlio, stando alle notizie frammentarie e ancora tutte da verificare arrivate in Italia, è avvenuta nella notte fra venerdì e sabato. Motivi in apparenza banali. Qualcuno riferisce del furto del cellulare e del palmare che lo studente aveva con sé.
Il giovane studente di Campobasso, partito alcuni giorni fa per la capitale francese per frequentare l’Erasmus, era stato subito ricoverato in gravi condizioni in un ospedale parigino. In un primo momento sembrava che le ferite riportare non fossero serie, poi però il quadro clinico è all’improvviso peggiorato. Fino al decesso avvenuto il 7 settembre.
Del caso si sarebbe subito interessato anche l’ambasciatore italiano a Parigi, Giandomenico Magliano, anche lui originario di Riccia, nipote di Giacomo Sedati.
All’ospedale di Parigi si è precipitato il padre dello studente, originario di Riccia.
Sui social e sul profilo facebook del fratello le frasi di stupore e di incitamento degli amici e dei conoscenti del giovane universitario. Poi, però, Ciro Ciocca, questo il nome dello studente, non ce l’ha fatta ed è deceduto. A Riccia, paese di origine della sua famiglia, le notizie si sono rincorse per ore. Poi, la conferma della tragedia e di una fine assurda. Quella di un ventenne partito dal Molise con il mondo in tasca e con la freschezza della sua età e voglia di vivere. Una vita finita in una vile aggressione nel buio di Parigi come in un film noir. Solo che il dramma che si è consumano e che ha spezzato la vita di Ciro è realtà. Troppo dura e assurda da accettare per i suoi famigliari e per chi lo conosceva.
