Il salto del “ponte” che porta al voto il 6 novembre, per evitare la diserzione degli elettori nel weekend di fine ottobre che termina con il giorno della commemorazione dei defunti. L’ipotesi di “spacchettare” i contenuti del referendum per scongiurare un “no” secco, su tutta la linea del governo, che aprirebbe alla crisi e porterebbe al voto con due sistemi elettorali diversi per Camera e Senato, ipotesi sgraditissima al Presidente della Repubblica. E nell’incertezza, un’ipotesi di revisione dell’Italicum che tocchi la rappresentatività e il premio di maggioranza. Questi i nodi dell’incontro di ieri tra Matteo Renzi e Sergio Mattarella, in un faccia a faccia che doveva preparare la partecipazione del premier al vertice Nato di Varsavia, che lo impegnerà fino a domani.
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