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lunedì, Settembre 29, 2025

Crisi, il Molise sempre più nelle mani degli usurai, maglia nera delle regioni del Sud

AperturaCrisi, il Molise sempre più nelle mani degli usurai, maglia nera delle regioni del Sud

Di Michele Mignogna

 Secondo l’ultimo rapporto della Direzione Nazionale Antimafia, il Molise è tra le Regioni in cui l’usura è più presente, tanto è vero che sono raddoppiate le denunce nell’ultimo anno. Molte aziende in difficoltà si rivolgono ai “cravattari” perdendo nel quarantacinque per cento dei casi le aziende o le case di proprietà, la crisi ha accentuato inevitabilmente il fenomeno nella nostra Regione, nonostante le leggi a tutela degli usurati, sotto la lente finisce il sistema bancario, che da tempo ha chiuso i rubinetti, intanto in Molise a gestire il grosso dell’usura sono uomini legati al clan Moccia di Afragola, la famiglia coinvolta nello scandalo del Porto Turistico di Campomarino.

 

Il fenomeno dell’usura sta colpendo il Molise come non mai, secondo l’ultimo rapporto della Direzione Nazionale Antimafia, dopo la Campania e la Calabria, il Molise è la regione con il numero più alto di denunce per fenomeni di estorsioni in termini di usura, infatti, solo nell’ultimo anno, il 2012, gli imprenditori e le famiglie che si sono rivolte alle associazioni antiracket, o  alle forze dell’ordine sono cresciute del cinquanta per cento quasi, rispetto al 2011, e il dato che più preoccupa gli addetti ai lavori è che ad indebitarsi con gli usurai attualmente non sono solo le imprese o i commercianti, ma anche famiglie di operai o disoccupati, che spesso, credendo di rivolgersi ad amici o parenti, cadono nelle mani dei “cravattari” locali che applicano interessi elevatissimi, oltre il centocinquanta per cento in alcuni casi, con il risultato che il più delle volte, perdono auto, terreni e addirittura le case se non possono restituire i soldi. Il fenomeno però a dispetto di quanto si possa pensare, è molto rilevante nei piccoli centri della Regione, rispetto alle città. Sulla base di un’elaborazione dei dati effettuata dalla CGIA di Mestre, in cui sono stati messi a confronto alcuni indicatori regionalizzati, quali la disoccupazione, i fallimenti, i protesti, i tassi di interesse applicati, le denunce di estorsione e di usura, il numero di sportelli bancari e il rapporto tra sofferenze ed impieghi registrati negli istituti di credito, la CGIA di Mestre ha individuato l’indice del rischio usura attraverso la combinazione statistica di tutte quelle situazioni potenzialmente favorevoli al diffondersi dell’azione degli usurai, mentre l’associazione SOS Impresa ha stmato che in Molise l’usura ha un un giro d’affari di quasi 200milioni di euro e riguarda 2.300 commercianti (il 28% di quelli attivi). Con la crisi in atto, nel Molise, come in Italia, negli ultimi anni il fenomeno dell’usura ha raggiunto livelli preoccupanti.. Basti pensare che a fine maggio dello scorso anno, nei Tribunali molisani, erano all’asta, e quindi pronti per essere venduti, oltre 280 beni immobili, aziende agricole, case, mezzi e via dicendo, situazione questa che rende ancor più reale il pericolo di una diffusione a larga scala, di cittadini che, per effetto dei debiti, si rivolgono a soggetti che possono, in qualche modo, far fronte alla richiesta di aiuto. Non solo, molto spesso a ricomprare i beni in vendita, all’asta, o sono gli stessi soggetti che hanno contribuito a indebitare il soggetto, oppure arrivano da fuori regione, entrano nei Tribunali, comprano quello che c’è da comprare e vanno via. Infatti, diversi ettari di terreno riacquistati nelle aste giudiziarie, sono tutt’oggi abbondonati a se stessi, sicuri che in qualsiasi momento possono tornare utili per gli usi più disparati, dagli impianti di energie rinnovabili all’interramento di rifiuti. In Molise a gestire tale affare sono uomini legati alla famiglia Moccia di Afragola, quelli coinvolti nello scandalo del Porto Turistico di Campomarino, che, come stima la Direzione Nazionale Antimafia, almeno un quarto dei settanta milioni di euro sequestrati al clan Moccia nelle due operazioni del 2012, provengono dal giro dell’usura, gli investigatori sono arrivati a questa conclusione passando al setaccio le proprietà intestate a prestanome riconducibili ai capi clan. Insomma ormai il Molise non può chiamarsi fuori da un tale fenomeno che sta mettendo in ginocchio non solo l’economia di questa Regione ma intere famiglie, che messe sul lastrico dalla mancanza di lavoro, fanno di tutto pur di arrivare alla fine del mese, anche indebitarsi con gli usurai, rischiando cosi di perdere anche la casa.

 

 

 

 

 

 

 

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