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martedì, Aprile 30, 2024

Sara Ferri: risposta ad appello del presidente Sm’art Antonio Pallotta su premio P.a.c.i. e auditorium

AttualitàSara Ferri: risposta ad appello del presidente Sm'art Antonio Pallotta su premio P.a.c.i. e auditorium

foto-305x300Riceviamo e pubblichiamo

Ho visto nascere il P.A.C.I.
La prima edizione si è tenuta anche grazie al personale lavoro di interlocuzione con le amministrazioni, che l’associazione SM’ART – l’arte sm! allora appena nata, mi chiese di svolgere per sostenere concretamente un grande progetto d’arte e di cultura.
Conosco Antonio Pallotta da una vita, e con lui ho ragionato della necessità di mantenere la formula del premio in alternativa a quella del museo. Il Molise è una regione piccola, che non ha i numeri sufficienti per rendere possibile l’insediamento di una struttura museale, pensata secondo i canoni tradizionali. Si pensi al nostro M.A.C.I. (MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ISERNIA) progetto miseramente naufragato. Si pensi pure alle mostre di artisti di rilevanza internazionale, tenutesi a Campobasso presso la Fondazione Cultura, le cui presenze non hanno nemmeno minimamente sfiorato le aspettative. Si pensi pure al nuovo M.A.C.TE. (Museo d’arte Contemporanea di Termoli) recentemente inaugurato ma purtroppo molto poco fruito.
Ma ciò non vuol dire che a Isernia non possa esistere un museo d’arte contemporanea. Significa soltanto fare i conti con la realtà economica, sociale, culturale, urbanistica. È l’amministrazione che deve decidere in che direzione andare. Certo è che investire in arte o in cultura in generale, significa fare progetti a lungo termine, progetti mirati, orientati alla funzionalità e alla efficienza. Significa che gli effetti di quegli investimenti, saranno commisurati in termini non strettamente economici, ma di prestigio, di immagine, di ricerca, di esclusività, di attrattivita’, necessari a far avviare un circuito culturale virtuoso e riconosciuto anche fuori dai nostri confini territoriali. C’è da dire poi che la formula del premio, il quale non esclude che ad esso non si possa abbinare il progetto di uno spazio espositivo permanente, permette per esempio: di rinnovare di volta in volta le commissioni rendendole dinamiche; stimolare la partecipazione e la voglia di misurarsi con persone sempre diverse; conferire a tutti la possibilità di partecipare semplicemente rispondendo ad un bando; Io condivido con Antonio la convinzione che questo premio tanto possa offrire alla città.
Probabilmente la sala dove l’anno scorso si è tenuta la mostra sarà concessa ad un privato, a seguito del bando che l’amministrazione ha reso pubblico il mese passato. L’auditorium di Isernia è però grande e dispone di molti spazi.
La mia amministrazione lavorerà per assicurare gli spazi giusti al P.A.C.I. ma anche a tutti gli altri eventi meritevoli garantendo ad essi anche copertura finanziaria , ovviamente compatibilmente al bilancio, ma puntando sulla cultura come primario valore per la comunità e per la stessa sopravvivenza della nostra città. Lavorerà affinché le opere attualmente ancora in dotazione al vecchio M.A.C.I. possano tornare a riprendere visibilità. Lavorerà affinché l’auditorium di Isernia, come contenitore culturale, rientri nel circuito regionale di Fondazione Molise Cultura e possa rappresentare un punto a favore per la nostra provincia. Voglio ricordare in questa sede che la nostra città spende ogni anno decine migliaia di euro senza una seria programmazione culturale, con il sostegno ad eventi e manifestazioni che della città non raccontano nulla, perché slegati da un filo logico ed orientato a far parlare di noi, delle nostre bellezze dei nostri talenti e non guarda ai turisti che per caso o per sfortuna, si trovano a visitarla. È evidente che anche in questo senso la programmazione degli eventi della città, dovrà essere rivisitata, nell’ottica certamente di una più razionale spesa da una parte e della qualità degli eventi rappresentati dall’altra. Non posso quindi che ratificare il mio impegno a fare dell’auditorium un contenitore culturale ed a sostenere tutti gli enti, le associazioni e gli operatori che lavorano per aumentare l’offerta culturale della città di Isernia.

Sara Ferri

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