di ANNA MARIA DI MATTEO
Mentre vanno avanti i preparativi della manifestazione regionale a sostegno della sanità pubblica, in programma per il 18 maggio a Campobasso, l’ex governatore Michele Iorio torna a lanciare l’allarme sul progressivo smantellamento degli ospedali della regione. Un’operazione dalla quale, a giudizio di Iorio, non sarebbe escluso neppure il Cardarelli dove, è la denuncia dell’ex presidente della Giunta, si parla di chiusura di reparti come il pronto soccorso, l’Ortopedia e la Vascolare per carenza di personale medico. Uno stato di fatto drammatico che mette a rischio la salute dei cittadini. «Frattura farebbe bene a dimettersi per evidente incapacità nell’affrontare la situazione, si dimetta almeno da commissario alla sanità», è l’invito di Iorio che ha ricordato come il suo doppio incarico, quello di governatore e quello di commissario ad acta, impedisca alla Regione di esprimere una politica sanitaria che guardi al Molise ed alle sue esigenze. «Siamo succubi di volontà centralistiche impostate solo su criteri ragioneristici e burocratici eseguiti con lauti compensi che aggravano ancora di più il disavanzo economico – ha sottolineato l’ex presidente – Si continuano a pagare 700mila euro all’anno per l’advisor tecnico di nomina ministeriale ma a carico del fondo sanitario regionale, senza contare il fatto che, dopo oltre tre anni di governo di centrosinistra, ancora non viene alle luce una proposta comprensibile di sistema sanitario».
L’affondo di Iorio va avanti. «Non c’è mai stato, da parte dei nostri governanti, un sussulto di orgoglio per contestare le decisioni del tavolo tecnico e dei ministeri – ha detto – ed è stata accettata la volontà superiore, non rispettando il mandato ricevuto dai molisani, illusi, ancora una volta, da promesse strabilianti in campagna elettorale ed ora disillusi fino alla rassegnazione. La deriva autoritaria di questo governo regionale – ha concluso Iorio – ci sta allontanando sempre di più dai cittadini che ormai pensano alle prossime elezioni, per fare piazza pulita e riappropriarsi del loro futuro».
