Da quel terrazzo, che si affaccia su piazza di Spagna e gode di una delle vedute più spettacolari di Roma, si è affacciato tutto il jet set. E’ Villino Giulia, il prestigioso palazzo nel quale ha vissuto e abitato Maria Girani, meglio nota come la regina dei salotti della capitale e seconda moglie del senatore Renato Angiolillo, fondatore e editore del quotidiano Il Tempo.
Suo figlio Marco Oreste Bianchi Milella, nato da una precedente relazione, ora è chiamato a rispondere di una maxi evasione fiscale dalla guardia di finanza di Campobasso. Bianchi Milella è stato già protagonista dell’inchiesta che ha messo al centro il cosiddetto tesoro Angiolillo, un patrimonio colossale del quale fa parte una collezione di gioielli stimata in oltre 100milioni di euro.
Il caso, coordinato dall’allora pubblico ministero Fabio Papa, divenne di interesse nazionale dopo che il presunto erede di Renato Angiolillo, un nipote, aveva denunciato Oreste Bianchi Milella proprio alla procura di Campobasso. Alcuni di quei gioielli, rubini, smeraldi e parure sono stati custoditi per qualche mese nel caveaux della Banca d’Italia di Campobasso, sequestrati come prova.
Le indagini fecero clamore anche per via del diamante rosa, il ‘Princie Diamond’, appartenuto al nonno, venduto all’asta di Christie’s a New York nel 2013 per 40 milioni di dollari.
La indagini, poi, furono trasferite a Roma per competenza territoriale e qui il 4 maggio Bianchi Milella si troverà sul banco degli imputati per rispondere del reato di appropriazione indebita aggravata dei gioielli. La Guardia di Finanza di Campobasso sarebbe venuta in possesso, grazie al processo civile intrapreso a New York dai cinque eredi del senatore Angiolillo, del bonifico di circa 20 milioni di dollari ricevuto da Bianchi Milella su un conto svizzero.
Il provento di questa vendita non sarebbe stato dichiarato e da qui la nuova accusa per evasione fiscale di sei milioni di euro. Per uno strano gioco di triangolazioni con paradisi fiscali, la competenza di questo secondo filone di inchiesta è Aosta. Ed è qui che presumibilmente la procura di Campobasso invierà questo secondo fascicolo.
silvia valente
