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sabato, Maggio 17, 2025

Sanità, Di Giacomo chiede lo scioglimento del Tavolo tecnico. Frattura, Ruta e Leva “irresponsabili e pericolosi”

AperturaSanità, Di Giacomo chiede lo scioglimento del Tavolo tecnico. Frattura, Ruta e Leva "irresponsabili e pericolosi"

digiacomosanitàdi PASQUALE DI BELLO

Irresponsabili e pericolosi. Così il senatore del Nuovo Centrodestra, Ulisse Di Giacomo, ha bollato il triunvirato Frattura Ruta Leva accusato di aver messo in campo sulla Sanità quella che egli stesso ha definito una sceneggiata indecorosa. Nel corso di una conferenza stampa a scoppio e detonazione, Di Giacomo ha letteralmnete fatto carta straccia della proposta elaborata dal Prsidente della Regione e dai due Parlamentari del PD. Quella che Di Giacomo ha innescato a Roma è una vera e propria bomba istituzionale destinata a far saltare il tavolo tecnico nazionale. Con una interrogazione ai Ministri dell’Economia e della Salute, il senatore ha chiesto se corrisponda al vero o meno che agli incontri interlocutori avuti nella Capitale da Frattura Ruta e Leva abbiano partecipato componenti del Tavolo tecnico nazionale che sovraintende alla ristrutturazione del sistema sanitario molisano. Se così fosse, sarebbe un atto gravissimo, ha sottolineato Di Giacomo, e per questa ragione chiederò che venga sciolto lo stesso tavolo tecnico.

Insomma, più che di posti letto la questione sembra stia diventando quella dei posti poltrona. E’ questa la sintesi di quello che sta accadendo tra Campobasso e Roma. Su questa strada, infatti, si incrociano i destini della salute dei molisani e della salute politica di un triunvirato tutto a marca PD del quale fanno parte il Presidente della Regione e commissario ad acta Paolo di Laura Frattura e i parlamentari Roberto Ruta e Danilo Leva.
I tre, dopo mesi di liti furibonde senza esclusione di colpi alti e bassi, hanno deciso di sedersi insieme attorno ad un tavolo e declamare all’urbe e all’orbe la nuova ricetta destinata a salvare, a loro dire, la Sanità molisana. Il tutto secondo i tre passerebbe attraverso un riequilibrio dei posti letto pubblici a discapito di quelli privati. Si passerebbe dal 67 e 33% della prima proposta elaborata da Frattura al settantacinque e venticinque per cento di quella partorita grazie all’intervento delle levatrici Ruta e Leva. In realtà, gli ha fatto eco il senatore del Nuovo centrodestra Ulisse Di Giacomo, si tratterebbe di un vero e proprio acquisto dei posti letto della ex cattolica da parte della della Regione, quindi del pubblico, per una somma che oscillerà tra i 50 e i 100 milioni di lire.
Questo il paesaggio surreale che si intravede tra ospedali, corsie, sale operatorie. Quello che invece nessuno vede, ma che è facile intuire, è il paesaggio western all’interno del quale i tre si stanno muovendo. Il partito democratico, così com’è conciato in Molise e a Roma, è un partito sparatoria dove ad ogni parola corrisponde un’esplosione di colpi. Di pistolettate nei mesi scorsi se ne sono udite a ripetizione, un fuoco amico col quale Ruta e Leva hanno cercato di impallinare Frattura che, buon per lui, è sempre riuscito a trovare un armadio dietro al quale nascondersi, un letto sotto al quale scivolare e uno stanzino delle scope dentro al quale rinchiudersi.
Chiusa la porta e spenta la luce, Frattura nella stanza degli spazzoloni e delle ramazze ha trovato gli altri due e lì i tre hanno deciso di far pace. Una finta pace che ha come unico obiettivo – ha sentenziato ancora una volta Di Giacomo – il mantenimento non dei posti letto ma dei posti poltrona. Parliamo dei tre nobili scranni sui quali Frattura Ruta e Leva sperano di riappoggiare le loro stanche membra in vista delle prossime elezioni politiche e regionali.
In tutto questo, immoto come un salma, dorme il sonno eterno il Consiglio regionale del Molise. Completamente esautorato da ogni decisione. Tuttavia, e questo rimarrà un dubbio di difficile soluzione, non è ben chiaro se questo sonno eterno sia un bene o un male.

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