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lunedì, Maggio 12, 2025

Area di crisi: Frattura, un uomo solo allo sbando. Nervi tesi con Scarabeo

AperturaArea di crisi: Frattura, un uomo solo allo sbando. Nervi tesi con Scarabeo

di PASQUALE DI BELLO

Un vivace “scambio di vedute” in commissione tra l’ex assessore Scarabeo e il presidente della Regione, Frattura, mette a nudo tutte le criticità legate all’area di crisi complessa, strumento che dovrebbe segnare il rilancio produttivo delle imprese molisane

Due ore di confronto serrato. Uno scontro al calor bianco sull’area di crisi complessa quello che ha visto protagonisti in seconda commissione il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura e il consigliere del PD Massimiliano Scarabeo. L’ex assessore regionale alle attività produttive ha letteralmente messo sotto torchio il governatore su una questione che riguarda decine di comuni, centinaia di imprese e migliaia tra cittadini e famiglie.

Quello che è venuto fuori dall’intervento di Frattura è stato un balbettio che ha chiarito poco o nulla, un ragionamento traballante che non ha spiegato né quali comuni ne facciano parte, né quanti siano i soldi che verranno dal governo nazionale, né quali misure europee verranno sfruttate né tantomeno quanti saranno i quattrini che la stessa Regione metterà a disposizione. L’unica cosa certa che è emersa è l’intenzione del Governatore di chiedere 50 milioni di euro al Governo nazionale. Frattura, in buona sostanza, ha fatto il funambolo, cioè quello che sta facendo in ogni settore, dalla Sanità alle Infrastrutture, una specialità, quella ci camminare sulla corda, che rischia però di far spezzare l’osso del collo al Molise.

A disciplinare la materia dell’area di crisi sono due parametri nazionali: la legge 181 del 1989 e il decreto 9 giugno 2015 del Ministero per lo Sviluppo economico. Entro questa griglia di regole dovrà muoversi anche il Molise, essendo inimmaginabile che l’area di crisi molisana possa essere diversa da quelle di altre sparse per la penisola: Mestre, Piombino, Rieti, Termini Imerese solo per citarne alcune. A differenza però del resto d’Italia, in Molise tutta l’operazione è avvolta da una cortina fumogena. Ad esempio, Frattura non ha chiarito se la Regione Molise attiverà un fondo di garanzia a sostegno delle imprese. Presupposto necessario per accedere all’area di crisi è infatti che le imprese stesse facciano investimenti, in questo caso milionari. Allora la domanda che Frattura non può eludere è quella su come ciò possa avvenire in una Regione dove l’accesso al credito è praticamente impossibile. Ci sarà o non un fondo di garanzia che sostenga le imprese nei confronti degli istituti di credito?

In attesa della risposta lavoratori e imprese possono solo sperare che Frattura non voli giù dalla corda portandosi tutti dietro. Il governatore pensa che a salvarlo sotto ci sia una rete fatta di voti e consenso. In realtà basterebbe che si guardasse attorno per capire la deriva di un uomo che voleva essere solo al comando e che, anche in questo caso, è un uomo solo allo sbando.

 

 

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