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mercoledì, Maggio 1, 2024

Isernia. Trasferimento scuola don Bosco, mamme infuriate: non si gioca con la vita dei nostri figli

AttualitàIsernia. Trasferimento scuola don Bosco, mamme infuriate: non si gioca con la vita dei nostri figli

san giovanni bosco iserniaLa perizia nei locali di Cicchetti, disposta dal dirigente scolastico della San Giovanni Bosco, Mariella Di Sanza, non ha affatto convinto le mamme di molti alunni. Per questo continuano a ribadire il proprio “no” convinto alla decisione del commissario Saladino di trasferire la scuola dell’infanzia al piano superiore della tipografia. Le mamme esprimono perplessità sia per quanto riguarda l’esito delle verifiche – a loro avviso ritenuto scontato – sia per ciò che riguarda il presunto dietrofront da parte dell’istituzione scolastica: “Molte mamme – si legge in una nota – non saranno certamente tranquille dopo la perizia che, sicuramente sarà positiva. Preme ricordare che la perizia dovrebbe vertere sull’idoneità sanitaria dell’immobile nonché sui fumi della tipografia; sembra strano come solo qualche mese fa l’Asrem aveva fatto lo stesso sopralluogo periziando l’immobile, pertanto la perizia odierna non potrà fare altro che confermare quanto già evidenziato dall’Asrem. Inoltre ci si chiede come sia possibile in poche ore stabilire se ci siano fumi all’interno dei locali, stante anche la giornata del sabato, in cui i macchinari vengono in parte tenuti spenti, come si farà a valutare il calore all’interno delle stanze se il tecnico va nel weekend. Altro fumo negli occhi di molte mamme. A questo punto alcune mamme si pongono un’altra domanda, come mai la Dirigente Scolastica ha cambiato idea sull’immobile della Cicchetti. Per chiarezza di idee e soprattutto per mettere a conoscenza di tutte le mamme e della cittadinanza intera che fino allo scorso lunedì, momento in cui è stato effettuato il tavolo tecnico, l’orientamento del Dirigente Scolastico era di trovare uno stabile dove collocare i bambini dell’infanzia, uno stabile che non doveva essere quello della tipografia. In questi ultimi anni il comitato pro San Giovanni Bosco (scuola sicura) non ha viaggiato da solo e a briglie sciolte, ma ha viaggiato insieme con l’Istituzione della S. Giovanni Bosco, la petizione che è stata fatta circolare nel mese di novembre attraverso le rappresentanti di classe ha avuto sempre i controlli Istituzionali; anche l’esposto depositato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Isernia, firmato da alcune mamme, è stato vagliato ed integrato con le lacune esistenti delle aule della Tipografia, da parte della Massima Espressione della S. Giovanni Bosco. A questo punto non si capisce qual è l’interesse primario, se quello politico o quello dei minori. Non si può giocare con la vita dei bambini. Mentre da un lato abbiamo il Commissario Straordinario del Comune di Isernia che sta continuando a cercare alternative per il benessere dei minori, e che forse nei prossimi giorni potranno diventare certezze, dall’altra abbiamo la Dirigente Scolastica la quale, cambiando idea, effettuando prima il trasloco e poi chiamando il tecnico, vuole tenere i bambini su una tipografia e non offre la disponibilità di stanze presso la struttura della scuola elementare “Tagliente”, su a S. Lazzaro. Noi mamme vogliamo continuare a tutelare i nostri bambini, pertanto chiediamo alla Dirigente Scolastica di spostare le stanze del CIPIA (ex CTP), che attualmente si trovano localizzati al primo piano sopra all’ala che ospitava la scuola dell’infanzia e ritenuta vulnerabile dal tavolo tecnico, presso i locali della tipografia Cicchetti e non interferire con le ricerche che si stanno effettuando per trovare un locale idoneo per l’infanzia; altrimenti non riusciamo a spiegarci come mai dal 19 gennaio presso il CIPIA citato continuano con regolarità a svolgersi i corsi di inglese ed informatica senza che mai la Dirigente Scolastica si sia preoccupata di comunicare ai corsisti, ai docenti ed alla segreteria del CIPIA che i locali del piano interiore erano stati sgomberati poiché ritenuti vulnerabili, e che pertanto tutto l’edificio andava evacuato”.

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