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mercoledì, Novembre 12, 2025

Tra pale eoliche e trivelle in Molise non c’è più spazio

AperturaTra pale eoliche e trivelle in Molise non c'è più spazio

trivella-elicoidaledi GIOVANNI DI TOTA

Qualche anno fa erano le pale eoliche. Oggi lo spettro si chiamano trivelle. La minaccia, che si è palesata con le richieste di autorizzare le ricerche di idrocarburi e gas sul fondale dell’Adriatico, si è fatta via via più consistente, dopo che l’ipotesi di far partire le trivellazioni è stata inserita nel cosiddetto decreto Sblocca Italia.

Contro questo scenario, si sono levate prima le proteste dei cittadini che risiedono in zone di mare. Il ricordo di Lucio Dalla intervenuto a Termoli e alle Isole Tremiti al fianco dei manifestanti è ancora vivo. Poi, quando è apparso evidente che il numero dei contrari era enormemente maggiore a quello dei favorevoli, anche la politica ha deciso di sostenere la fazione del no.

E oggi Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Veneto, Calabria, Basilicata, Campania, Liguria e Sardegna, la metà delle regioni italiane, si è espressa contro le trivellazioni in mare. Molti consigli regionali hanno già votato la soluzione del referendum da sottoporre ai cittadini per fermare una macchina che però è già in piena corsa.

Non solo, perché dopo le richieste di perforare il fondo marino, sono arrivate sui tavoli dei ministeri anche quelle di bucare il suolo. Compreso quello di una decina di paesi della provincia di Campobasso. L’obiettivo sempre lo stesso: cercare petrolio, o quantomeno risorse energetiche. In un fazzoletto di pochi chilometri quadrati come il Molise, le creste delle montagne e delle colline sono già quasi tutte conquistate dalle pale eoliche, scongiurato per un pelo l’impianto a ridosso di Altilia, e si profila un sottosuolo groviera, bucherellato qua e la alla ricerca di petrolio. Il senatore del Pd, Roberto Ruta, ha presentato di recente un emendamento al cosiddetto decreto Giubileo, che dopo lo Sblocca Italia nasconde tra le pieghe le ipotesi di ricerche di gas e idrocarburi.

Accanto alla firma del parlamentare molisano si è formato uno schieramento trasversale che va dalla collega di partito ed ex presidente della provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane e  Laura Puppato, al senatore di Forza Italia Antonio Razzi e alla senatrice del gruppo Misto Laura Bignami: tra i sottoscrittori l’ex magistrato Felice Casson e l’ex giornalista Rai Corradino Mineo.

L’emendamento oggi è stato definito ammissibile dall’ufficio di presidenza di palazzo Madama. Un piccolo passo in avanti che però non tranquillizza ancora cittadini, ambientalisti e associazioni.

Il Molise, puntellato dalle pale eoliche selvagge rischia ora l’assedio delle trivelle, affermano da Libera: il 63% del territorio è interessato da richieste, dicono, a ridosso di tratturi, parchi naturalistici, siti di interesse comunitario e riserve riconosciute dall’Unesco. Con l’idea di smembrare le istituzioni, di dividere le due province, il minuscolo Molise appare ancora più fragile, indifeso e abbandonato.

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