Il premier Renzi parla di Italia in ripresa dalla crisi e con lui gli esponenti del suo governo. Sulla scia del primo ministro, commentando i dati Istat 2014, anche il Governatore Frattura si è lasciato andare a toni trionfalistici. «Il Molise sta ripartendo» ha detto la scorsa settimana. Intanto la Cgil regionale torna a ribadire con forza la necessità di un impegno straordinario che ponga al centro il tema del lavoro, i suoi diritti e la crescita dei redditi. Lo fa alla luce degli allarmanti dati sulle differenze retributive tra nord e sud dell’Osservatorio Jobpricing pubblicati su Repubblica.it.
Il sindacato evidenzia come ci sia un’Italia a due velocità, con un centro sud in cui i livelli di disoccupazione, soprattutto giovanile, sono allarmanti. Ma per quanto riguarda le retribuzioni lorde annue, sono in media più basse del 30% rispetto al centro nord.
Nello specifico il Molise si colloca al 17esimo posto, con una retribuzione media di 20.660 euro, circa 11mila euro in meno rispetto alla Lombardia, al primo posto.
Tutto questo in un contesto dove le aziende soffrono, le vertenze aperte e irrisolte sono tante, sono migliaia i poveri assistiti da associazioni e Caritas, mentre la politica continua ad avere indennità alte, e privilegi che stridono con le difficoltà della gente comune, di pensionati con la minima. «Senza un vero impegno su lavoro, diritti e crescita dei redditi – sottolinea la Cgil – l’economia molisana non troverà un vero momento di ripresa perchè con redditi così bassi si rischia di deprimere la domanda interna rendendo sempre più difficile prospettare una nuova visione di risalita economica e sociale».


