di ANNA MARIA DI MATTEO
Il terremoto di San Giuliano, con le sue tragiche conseguenze ha aperto uno squarcio nell’opinione pubblica su un problema che fino a quel momento era stato sottaciuto: la vulnerabilità degli edifici scolastici. Da allora, da quel maledetto 31 ottobre 2002, è venuta fuori la piena consapevolezza che la maggior parte delle scuole italiane, comprese quelle del Molise, sono insicure.
A Campobasso l’argomento sta tenendo banco proprio in queste settimane, arrivando all’attenzione del Consiglio comunale, del sindaco e dell’assessore ai Lavori pubblici, chiamati a riferire in aula sullo stato della scuola primaria Nicola Scarano. Ed è venuto fuori che per l’edificio, la cui realizzazione risale agli anni Settanta, al momento non si trova il certificato di agibilità. La questione, tuttavia, resta aperta, perché sarà affrontata nuovamente, nel corso del consiglio comunale di venerdì prossimo, su sollecitazione dei consiglieri del Movimento 5Stelle.
La situazione della scuola primaria di via Crispi, tuttavia non è dissimile da quella delle altre scuole della città. Se si escludono le poche strutture di recente costruzione, il resto degli edifici scolastici presenta criticità legate alla vulnerabilità sismica.
Un esempio per tutti: la scuola primaria di via Kennedy, chiusa dall’allora sindaco Di Bartolomeo perché dalle verifiche eseguite dai tecnici era risultata a rischio in caso di terremoto.
Ma intanto stupisce l’esclusione dei 14 istituti scolastici della città dai finanziamenti previsti dal decreto sulla sicurezza delle scuole firmato dal Miur. 10 milioni di euro destinati al Molise, ma neppure un centesimo per gli edifici del capoluogo, nonostante proprio a Campobasso ci siano scuole fatiscenti, non a norma e sovraffollate.
Il Comune, dal canto suo, cerca di correre ai ripari, annunciando la realizzazione di nuovi edifici scolastici. Ma nel frattempo il problema della sicurezza resta drammaticamente irrisolto.


