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giovedì, Settembre 25, 2025

L’ARPA Molise paga a Termoli affitti per locali non utilizzati, naturalmente con i soldi dei molisani. C’era lo sfratto ma era illegittimo

AperturaL’ARPA Molise paga a Termoli affitti per locali non utilizzati, naturalmente con i soldi dei molisani. C’era lo sfratto ma era illegittimo

Di Michele Mignogna

 

Con la scusa dello sfratto dei locali di Termoli, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente aveva trasferito i laboratori a Campobasso, ma lo sfratto era illegittimo, e intanto i molisani pagano un canone di affitto di oltre mille e cinquecento euro al mese per locali non utilizzati, e dovranno farlo fino a maggio 2013, cosi come ha sentenziato il giudice D’Alonzo del Tribunale di Larino. Dietro al trasferimento però si nasconde la volontà ed il progetto iniziato dall’ex direttore Luigi Petracca, di accentrare tutti i laboratori a Campobasso, questo dopo lo scandalo dei rifiuti al COSIB di Termoli.

 

La storia dei laboratori ARPA di Termoli è una di quelle che meglio denota come, a volte, la mala gestione della cosa pubblica incide pesantemente sulle casse regionali, o, come in questo caso dell’ASREM, infatti, con la scusa dello sfratto che il proprietario dei locali termolesi dell’agenzia per la protezione dell’ambiente, i dirigenti avevano già trasferito i laboratori per le analisi a Campobasso, un po’ per giustificare le spese della nuova sede, e un po’, dopo lo scandalo dei rifiuti che arrivavano al depuratore del consorzio industriale di Termoli, dove anche un dirigente dell’ufficio termolese dell’ARPA è finito sotto inchiesta, bisognava avere una sorta di “controllo diretto” su ciò che si faceva. Non solo, sempre in fase di riordino territoriale delle sedi ARPA, a Termoli doveva essere attivata la prevista Unità Operativa Tutela del suolo, né tantomeno si è provveduto a sostituire o integrare le professionalità messe in mobilità, con la conseguente diminuzione di personale qualificato per le note esigenze ambientali di controllo in un territorio particolarmente a rischio ambientale, e soprattutto, molto vasto. Fatti questi che la CGIL ha denunciato in questi giorni, scrivendo alle Istituzioni competenti, e chiedendo tra le altre cose, l’intervento della Corte dei Conti. Tornando al contratto tra l’ASREM e il proprietario dei locali, secondo il giudice, non c’era nessun motivo per cui il pagamento, seppur in ritardo, sono stati effettuati, ma è chiaro che nei rapporti con gli enti pubblici bisogna avere anche una certa elasticità e in ogni caso ci sono, alla base, garanzie valide per i pagamenti. Per questi motivi, lo sfratto non è valido, e l’ARPA Molise, deve continuare a mantenere i locali seppur smantellati, ma soprattutto, dovrà pagare l’affitto fino al maggio 2013, mese in cui il contratto cessa naturalmente, non c’è che dire tanto paga pantalone.

 

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